29/12/2023 11:25
Dal 1 gennaio del nuovo anno, infatti, non ci saranno più benefici fiscali previsti dal decreto Crescita per le squadre di calcio che portano in Italia giocatori e allenatori che nel biennio precedente abbiano lavorato all'estero. L'abolizione riguarda tutto ciò che sarà dal primo Gennaio 2024. Questo implica che chi ha già firmato un contratto con quei benefici fiscali continuerà a usufruire del precedente regime fiscale, tutti loro potranno farlo entro un massimo di cinque anni. Un duro colpo al cuore di molte società, ma è il Milan a dover esser maggiormente preoccupato rispetto alla Juventus (finanziata dalla holding Exor).
Se negli ultimi anni il club di via Aldo Rossi era riuscito a portare in rossonero diversi calciatori, ora le chance di veder replicati tali colpi è ridotta all'osso. Ma non finisce qui perchè rinnovi costosi come Maignan, Theo Hernandez e Giroud sono sempre di più a rischio. Diverse le reazioni social da parte di molti tifosi rossoneri: " Al governo abbiamo un mix di dinosauri, populisti, nazionalisti, cocktail micidiale per il nostro calcio", "Era una disparità fiscale che faccio fatica a giustificare, non solo sul piano etico ma anche su quello gestionale, con il fatto che in molti Paesi lo fanno o che adesso faranno la Superlega", "Vergognoso punire le tasche dei club. Già il nostro campionato è scarso, come faremo a competere con Premier League, Bundesliga e Liga?", "Ringraziamo il signor Gravina per questa situazione paradossale. Aderire alla Superlega prima di subito, il campionato italiano deve rimanere con Inter, Verona, Salernitana e Genoa".