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La scrittice accusa: Napoletani razzisti se vi travestite da Osimhen per carnevale

21/02/2023 11:31

La scrittice accusa: Napoletani razzisti se vi travestite da Osimhen per carnevale |  Sport e Vai

Di solito quando ci si traveste da carnevale si fa di tutto per assomigliare alla figura rappresentata. Eppure, incredibile ma vero, c'è chi ravvisa del razzismo persino in questo. Una giovane scrittrice nigeriana, Sabrina Efionay, ha ravvisato elementi di discriminazione nei travestimenti carnevaleschi di molti bimbi tifosi del Napoli. Il web è pieno di foto e video. Parecchi bambini, oltre alla maglia del Napoli, si sono messi la barba posticcia per assomigliare a Kvaratskhelia (qualcuno addirittura a Mario Rui). Qualche altro s'è dipinto i capelli di biondo e si è scurito la pelle per assomigliare a Osimhen, idolo indiscusso del popolo partenopeo. Eppure, provare ad assomigliare a Osimhen per la Efionay è razzismo. Inconsapevole, certo. Ma pur sempre tale. Questo il suo post:

"Ogni volta che un giocatore nero eccelle in una squadra (in questo caso, il Napoli) ho sempre un’ansia tremenda per come si pensa che debba essere celebrato. Dalla solidarietà di Sorbillo a Koulibaly che si dipinse la faccia di nero, ai bambini che avete colorato di marrone in “onore” di Osimhen per Carnevale. Credetemi, non è per niente celebrativo. Fa proprio venire la pelle d’oca se pensate che sia solidale, divertente, una maschera o un sostegno al calciatore nigeriano".

La scrittrice ha ribadito il concetto in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno. Eccone un estratto:

"Non aveva solo la maglia del Napoli con il nome del giocatore e i capelli biondi ma anche la pelle, le mani, la faccia tutti dipinti di un marrone scurissimo. È stata un’immagine incredibilmente disturbante: da una parte mi sento di capire questo omaggio a un calciatore bravissimo che è pure nigeriano come me, ma al tempo stesso c’è una linea molto sottile tra il celebrare un idolo e fare una gaffe abbastanza forte tra le persone nere. Sarebbe abbastanza assurdo vedere bambini tinti di giallo per travestirsi da difensore coreano Kim, invece per il nigeriano è un altro discorso. Un background razzista nei confronti di noi persone nere".

Per la Efionay siamo tutti razzisti inconsapevoli:

"Sì. Se non fosse così non ci sarebbe nulla di male a vedere un bambino che si dipinge la pelle nera ma sarebbe bello riuscire a sensibilizzarli su quello che stiamo facendo. Dovremmo partire dall’educare noi stessi: purtroppo il grandissimo limite che abbiamo noi adulti è quello di non volerci più correggere. È una questione culturale".

Decisamente inopportuno, però, il riferimento a Koulibaly, che veniva fischiato e offeso dai tifosi avversari, non certo da quelli del Napoli: 

"Il fatto di voler essere un nero per finta è discutibile per chi è nero per davvero. Se vuoi vestirti da Spiderman o Capitan America è tutto normale perché indossi un personaggio ma se ti vesti da Osimhen ricalcando la pelle nera non stai prendendo le sembianze di un calciatore ma di una cultura diversa. E poi il calciatore nero va bene finché ti porta alla vetta della classifica di Serie A, ma li abbiamo sentiti tutti i cori contro Koulibaly. Dipingersi la testa di nero per lui dopo non è un gesto solidale. Noi avremo la pelle nera fino alla fine dei nostri giorni".

Inutile aggiungere che probabilmente il post della Efionay è frutto di un equivoco. Di travestimenti per carnevale con la maglia e le fattezze dei propri idoli calcistici se ne fanno da decenni. Negli anni 80 andavano di moda le parrucche di Maradona a Napoli e le treccine di Gullit a Milano, nessuno ha tirato in ballo però il razzismo verso le persone ricce o verso quelle coi capelli lunghi.


Tags: napoli carnevale victor osimhen

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