Caso Curva Nord, il comunicato dell'Inter scatena la polemica sui social

Forse non in maniera estremamente tempestiva, l'Inter come sappiamo ha diramato un comunicato ufficiale sui fatti avvenuti durante la partita di campionato contro la Sampdoria, in cui gli ultrà della Curva Nord hanno obbligato i tifosi a lasciare lo stadio come gesto di rispetto dopo la morte del capo storico del tifo organizzato,Vittorio Boiocchi.

Il club, ricordiamo, ha condannato "con fermezza" gli episodi avvenuti sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro, ribadendo il principio che la società lotta in ogni sede "contro ogni tipo di violenza", sottolineando l'adesione a" valori essenziali di fratellanza, inclusione e antidiscriminazione", oltre ad esprimere la "totale solidarietà nei confronti di quei tifosi che sono stati costretti a rinunciare a ciò che tengono di più: l’amore e la passione per l’Inter". Inoltre, è stata assicurata "la totale collaborazione con le Forze dell’Ordine per assicurare la tutela dei diritti dei propri tifosi".

Sui social queste parole sono state accolte con un misto di scetticismo ed afflato critico. Scrive Roby Caccia in risposta al tweet del giornalista Fabrizio Biasin che riportava il comunicato interista: "Il citato presidio di sicurezza non riesce manco a fare rispettare il divieto di fumo o l'occupazione dei posti assegnati al primo rosso! Figuriamoci in curva. Sanno solo togliere il the al limone ai bambini al tornello, li il coraggio lo usano. Buffoni!". Matteo Felici è ancora più netto: "Il risarcimento lo devono pagare gli ultrà. Io mi auguro che si riesca a eliminarli dal calcio il prima possibile".

Ed ancora, tra chi chiede meno parole e più fatti, segnaliamo quanto dice Stefano Oldrati: "Parole non male, passare ai fatti per garantire sicurezza e prendere le distanze da personaggi di dubbia integrità, anche se tifosi, credo sarebbe dovuto e da decenni. Quindi Inter attenzione a quello che dite perché i fatti faranno la differenza, non basta la campagna BOO". Critico Francesco: "Si adopera ogni anno per rafforzare che cosa che in Curva non ha mai messo piede uno steward nella storia. La gente potrebbe fare causa all'Inter per non aver garantiti sicurezza ai paganti e questi scrivono due righe dopo tre giorni. Pagliacci". Infine Davide Pisu aggiunge, andando dritto al cuore del problema: "Comunicato di facciata classico se volessero far qualcosa potrebbero dare i nomi dei “capi” e video sicurezza alle forze dell’ordine,che comunque li conoscono di già e fanno finta di nulla,e ciò vale per qualsiasi società di calcio che però sappiamo hanno collaborazione con ultras"