Bufera sul film Il Divin Codino, sui social scatta polemica dei tifosi Juve

Ha diviso l'Italia come non è mai successo quando indossava la maglia azzurra e si faceva amare da tutti. Il film su Roberto Baggio, "Il divin codino" trasmesso ieri in prima assoluta in chiaro su Canale 5 dopo il debutto su Netflix, ha sbancato gli ascolti ma ha scatenato anche qualche polemica. A tanti è piaciuto ma sui social arrivano le osservazioni più disparate: "tutto questo amore è pure figlio del coraggio. Di quel campione che toccava ogni pallone come se fosse la vita", oppure: "Roberto Baggio è l'unico calciatore che tutti i tifosi amano. È stato senza dubbio il più forte giocatore italiano e tra i primi tre europei" e ancora: "non appartiene a nessuno. A nessun colore. Roberto è stato, è, resterà un solitario funambolo, un Artista magico e sovente incompreso, specie da quelli come voi che vogliono dargli per forza un'etichetta. Baggio è al di sopra, semplicemente IlDivinCodino"

Poi arrivano le critiche: "Il film l'ho trovato un po' bruttino, oltretutto Baggio ne esce come una persona egocentrica, uno più adatto ad uno sport individuale e non di squadra" e anche: "Avere la possibilità di raccontare la storia dell’attaccante più forte italiano di tutti i tempi e sprecare malissimo quest’occasione! Che vergogna!!" e poi: "Spero davvero che qualcuno decida di raccontare meglio la carriera di Baggio".

I tifosi della Juve non si spiegano perché manchi completamente la sua storia in bianconero nel film: "mancano davvero tante cose, forse troppe (le 3 big, Italia '90)", oppure: "Mi sarei aspettato qualcosa in piú sul giocato,saltato completamente il periodo Juve i Mondiali 90 l'affermazione alla fiorentina" e ancora: "una grande occasione sprecata. Si parla esclusivamente di Baggio in Nazionale, di quello fatto coi club invece zero (tafferugli a Firenze, i trascorsi con le tre strisciate di A… insomma, ce n’era di carne al fuoco)".

Infine la chiosa: "Spiace che non abbiate capito l' intento del film, che era quello di mostrare Baggio nel suo cammino più glorioso e travagliato, quello con la maglia Azzurra".