Biasin si schiera su caso Donnarumma: è putiferio

Fischi sì, fischi no? Fabrizio Biasin prende ufficialmente posizione sul caso Donnarumma e scatena il putiferio su Twitter. Il giornalista, di dichiarata fede nerazzurra, si schiera coi tifosi (del Milan, ma non necessariamente) intenzionati a fischiare il portiere passato in estate a zero dal Milan al Paris Saint-Germain. Ecco il suo Tweet:

"Donnarumma spera di non essere fischiato dai suoi ex tifosi. Gli amici di Vidal sperano di non dover guidare al ritorno. Il sottoscritto spera nell’applauso al raduno dei parrucchieri. Tutte cose molto difficili. (E io non ho neanche potuto scegliere)".

Poi chiarisce meglio il concetto:

"Opinione. Il fischio -e, ribadisco, il fischio- è un diritto. Capita alla Scala quando un tenore stecca, figuriamoci allo stadio. Ci dicono “il calcio è dei tifosi” e se è davvero così, allora, che i tifosi fischino chi li ha delusi è la cosa più normale del mondo".

Biasin, la posizione su Donnarumma scatena i social

Tantissimi i commenti. "Fischiare è fischiare. Insultare è insultare. E alla Scala fischiano chi stecca, non per partito preso chi per scelte professionali cambia compagnia teatrale. Quello si chiama odio e invidia sociale". Oppure: "A parte che allora vale tutto, cori razzisti compresi perché se i tifosi si sentono di sfogarsi così e farlo allora che lo facciano, no?". E ancora: "Il problema non è che se ne sia andato, assolutamente. Ma che abbia voluto andare a 0, dopo essere cresciuto nel vivaio, solo per cercare di causare un danno economico alla società che lo ha lanciato. Per questo fischi, cori etc sono del tutto legittimi". Qualcuno dissente: "Però gioca l'Italia, non il Milan. Fischiare un giocatore della nazionale non ha senso". E qualche altro ribadisce: "Avesse detto chiaro e tondo in una partita di campionato che partiva lo avremmo fischiato lì, e avesse fatto una diretta social pure. Ma ha preso la via del ladro non facendo neanche un post di addio, quindi si fischia quando si può".