Il torneo social sbarca nella patria della Samba. Dall’11 gennaio al via la seconda edizione del Mondiale per Nazionali

La rivoluzione firmata Gerard Piqué non si ferma. Dopo aver incendiato la Spagna, conquistato il Messico, portato in scena a Madrid una finale da record e in attesa che ritorni anche in Italia, la Kings League alza ulteriormente l’asticella. È arrivato l’annuncio: a gennaio 2026 si giocherà in Brasile la seconda edizione della Kings World Cup Nations, un torneo che vedrà in campo le nazionali create per il format più pazzo e spettacolare del calcio moderno.
Un evento spettacolare
Sarà il Brasile, patria del fútbol bailado, ad accogliere la competizione che promette di essere un mix di show, spettacolo e passione. Non più solo club inventati, streamer o presidenti vip: stavolta si vestiranno le maglie delle nazionali, con regole speciali, sorprese a getto continuo e il solito format da social network che ha reso unico il mondo della Kings League.
La formula del torneo
Non sono ancora stati svelati tutti i dettagli, ma la struttura sarà simile a quella delle edizioni precedenti: partite brevi (due tempi da venti minuti), regole folli (gol che valgono doppio, carte speciali, cambi illimitati) e una cornice che mescola calcio giocato ed intrattenimento totale. Le ultime indiscrezioni, inoltre, parlano di un tabellone con 32 Paesi, pronti a sfidarsi per il titolo di “regina del mondo” della Kings League.
Lo show globale, l’attesa cresce
La scelta del Brasile non è casuale: il Paese sudamericano è culla del calcio e garantisce pubblico, atmosfera e un impatto mediatico gigantesco. Le arene scelte ospiteranno eventi non solo sportivi ma anche musicali, con ospiti internazionali e l’obiettivo di portare lo spettacolo oltre il rettangolo verde. La Kings League si conferma quindi un fenomeno globale. Dalla follia nata su Twitch all’approdo negli stadi veri, fino a una seconda edizione di World Cup Nations che promette di far parlare il mondo intero ancora una volta. L’appuntamento è fissato: gennaio 2026, in Brasile, quando il calcio “tradizionale” incontrerà ancora una volta l’irriverenza di un format che sta cambiando le regole del gioco.