“A chi scrive hanno insegnato che è la squadra a fare le fortune dell’allenatore e la squadra la fa la società”. Luciano Moggi difende Allegri e sul quotidiano Libero scrive
È stato consegnato al mister un centrocampo non all’altezza, che non produce gioco e non protegge la difesa, non riesce a fare intensità ed è soggetto ai contropiedi avversari quando l’allenatore azzarda a mettere due o più attaccanti. Il gruppo manca di un leader in campo che sostenga i compagni nei momenti critici. Le otto gare con una sola vittoria e tanti pareggi portano questi connotati. La Juve che teneva testa all’Inter si è spenta quando i nerazzurri si sono involati: sono venuti meno l’obiettivo e l’autostima. Adesso piano piano si sta riprendendo.
Resta il fatto che, guardando la classifica, bisogna dare ragione ad Allegri: il terzo posto della Juve, dietro Inter e Milan, è la collocazione più giusta considerando il rapporto di forze esistente. L’attacco è il sesto del campionato con 45 gol, sintomo della mancanza di un centrocampo armonico. Bene però la tenuta difensiva, con 24 reti subiti (solo l’Inter ne ha prese di meno). Dati che dimostrano come sia giusta e razionale la collocazione dei giocatori in campo, tenendo tra l’altro conto del fatto che in panchina ci sono tanti giovani alle prime armi.
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