«Vediamo. È un percorso che sto facendo. Sto studiando da allenatore, sono nell’ultimo anno di Uefa Pro: avrò l’ultimo stage del corso in estate e se lo passo diventerò allenatore a 360 gradi e non solo per alcune categorie». Dagli States Alessandro Del Piero si confessa al Corriere della Sera e rivela il suo progetto:
«Questo l’ho fatto a prescindere. Volevo completare un percorso: come esperienza calcistica, ho avuto quella da calciatore, da sette anni faccio quella giornalistica, e non solo, dietro le telecamere. Anzi davanti alle telecamere ma dietro le quinte. Tutto quello che è sport e media: postpartita, analisi eccetera. E ora il percorso cresce con un’esperienza diversa, imparando a vedere le cose con l’ottica dell’allenatore. Già in questi corsi ti immergi in un’ottica diversa. Al di là della maturazione che hai negli anni, conta trattare con certe persone, discutere ogni mese con un coach diverso: il prossimo sarà Carlo Ancelotti, che peraltro conosco piuttosto bene. Serve anche a capire se il tuo futuro potrà essere di nuovo sul campo. Ma mi piace anche il profilo manageriale. Mi sono già impegnato su vari fronti, come hai detto, dai vigneti all’automobilismo. Sono esperienze. A volte vanno bene, a volte prendi delle belle bordate. Le nuove sfide stimolano, mi piace tenermi occupato. Ma la priorità va ai miei tre ragazzi: ormai sono teenager, giocano tutti e a calcio, anche mia figlia. Vedremo cosa ci riserva il futuro». Nella Juve? «Dai, non cadiamo nel banale».
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