Solo 7 punti in 9 partite, e come ciliegina sulla torta (se così vogliamo chiamarla) la sconfitta in zona Cesarini all’Olimpico contro la Lazio dell’appena insediatosi Tudor: la Juventus prosegue la sua traversata nel deserto, ma il tecnico Allegri ai microfoni di DAZN, dopo il match, ha predicato calma (pur ammettendo che qualcosa non stia andando per il verso giusto).
I numeri dicono che stiamo facendo male. Fortunatamente abbiamo dei punti di vantaggio sulla quinta. Dobbiamo centrare e lo centreremo il nostro obiettivo Champions,a nche fosse all’ultima giornata. Non è un momento facile, dobbiamo superarlo e ribaltarlo. Abbiamo gestito male i palloni finali, non possiamo farci nulla. Alziamo la testa e continuiamo a lavorare, non posso dire niente ai ragazzi. Non siamo diventati brocchi tutto insieme, abbiamo lasciato crossare e gestito male, c’è poco da parlare ma tanto da fare. Ora martedì abbiamo questa partita di Coppa Italia in casa e vogliamo ripartire.
La prima mezz’ora hanno dato molta pressione, poi abbiamo avuto qualche occasione ma dobbiamo essere più cattivi. E inoltre non si può prendere gol a 10 secondi dalla fine. Ma è più il dispiacere per la sconfitta.
Abbiamo lasciato tanti punti per strada, ma questo è un gruppo straordinario. Devono essere orgogliosi di questa prestazione, martedì le cose cambieranno. Nel calcio è difficile trovare una cosa o l’altra. Ci sono episodi a favore e altri contro. Dobbiamo lavorare, avere fiducia in quello che facciamo e avere fiducia in loro stessi perché stanno facendo un buon campionato. La questione è che in questo momento non riusciamo a fare risultato ma la squadra sta facendo quello che deve. Usciremo da questo momento. Ci sono questi momenti, dobbiamo stare sereni perché abbiamo la forza per venirne fuori.
Sui social però i tifosi sono inviperiti, anche quelli comunque riconoscenti verso il tecnico: “Senza dignità”, “È da agosto che predichi calma …. Ci siamo addormentati”, “Sarebbe ora di dare una svolta. Grazie per tutto quello che hai fatto. Ma ora non se ne può più”, “Il problema non sono i ragazzi, ma le scelte che fai tu caro mister!”, “Esonero”.
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