Stavolta niente pronostici, del resto il campionato è fermo per la sosta delle Nazionali. E allora Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa parlano del caso Acerbi-Juan Jesus. Il direttore del Corriere dello Sport e il telecronista Sky portatori di visioni differenti. Per Zazzaroni ci sarebbe bisogno di un nuovo atto di clemenza da parte del difensore del Napoli:
Il problema di base è che oggi non ci sono prove, è la versione dell’uno contro la versione dell’altro. Io sono dalla parte di Jun Jesus, non è mai capitato che uno fermasse l’arbitro per spiegargli l’accaduto. Però Juan Jesus deve perdonarlo per la seconda volta, è un atto di clemenza. E questo è un discorso che prescinde dalla decisione che poi verrà presa in merito alla squalifica.
Più caustico il punto di vista di Caressa:
Non cominciamo a dire che è un insulto come un altro, o che è un’adrenalina da campo. Non so cosa sia successo, ma se uno parla o tira fuori una questione che riguarda il colore della pelle è razzismo. Punto. Non è offendere l’avversario. Acerbi doveva richiedere scusa anche solo se è stato mal interpretato e invece la parola scusa io non l’ho sentita tanto. Dal punto di vista della giustizia sportiva invece è complicato, perché se si crede a Juan Jesus e non ad Acerbi si crea un precedente.
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