Lo scandalo del sexgate giallorosso poteva essere evitato. O almeno, la Roma ci ha provato affidando la questione al Mr. Wolf di Trigoria, al secolo Vito Scala, club manager della società, in cui è entrato nel 1989. Per anni ha fatto il preparatore atletico ed era il prediletto da Francesco Totti, adesso è una sorta di risolutore ufficiale – o ufficioso – di problemi per conto della società stessa. E anche per la spinosa vicenda del video hot rubato da un calciatore della Primavera a una dipendente ha provato a metterci una pezza. Come? Convocando i protagonisti della storia, i due dipendenti che avevano realizzato il filmato e il giovane giocatore, e provando e mediare. Lo scorso 4 ottobre, come riporta La Repubblica, Scala ha riunito i tre a Trigoria e, dopo aver fatto ammettere al ragazzo di aver diffuso il video dopo che la giovane gli aveva prestato il cellulare, ha suggerito un accordo economico, con assunzione dei due dipendenti presso altre società-ponte. La ragazza vittima di revenge porn ha chiesto 310mila euro e, per tutta risposta, s’è vista recapitare insieme al fidanzato la lettera di licenziamento il 9 novembre. Scala? Non ne sapeva niente, era a Praga con la prima squadra. Ora però la Roma rischia di pagare un prezzo molto più alto ed è scoppiato un polverone che, di certo, non ha giovato alla società.
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