La sua mano già si vede, anche se, come dice lui “Nessuno ha la bacchetta magica”. Claudio Ranieri sta ridando forma alla Roma e si sdoppia nel duplice ruolo di allenatore attuale e manager per la prossima stagione. Il tecnico di Testaccio si confessa alla Gazzetta dello sport, dice di aspettare Baldanzi e Soulé, spiega che per aiutare i giovani a crescere “ho puntato su gente esperta come Hummels, Paredes, Pellegrini, Cristante e Mancini, sono loro che devono tracciare la strada” ed affronta tutti i temi.
Chi fa fatica a ripartire è Pellegrini: “È la questione che mi sta più a cuore. Lorenzo è un ragazzo meraviglioso e un professionista esemplare. Ma è un romano atipico, non esterna le emozioni, in questo siamo simili. Resta però uno dei migliori centrocampisti italiani, lui e Lampard mi hanno segnato tanti gol. Ora deve rimettere il sorriso, ma serve anche l’aiuto dei tifosi. Invece sembra che oramai sia stato condannato, che il pollice per lui sia verso. Se si riprenderà? Non lo so, lo spero”.
Capitolo Dybala: “In generale non voglio gente non felice. Paulo è un campione: se lui vuole restare, deve restare. Il contratto? Non spetta a me, ma alla presidenza decidere se rinnovare o spalmare. A me tocca la valutazione tecnica e capire se può essere un giocatore valido per il nuovo allenatore. E questo Dybala lo è”.
Sulla proprietà dice: Il nostro invece è un rapporto bellissimo, ci sentiamo spesso. E loro si informano, vogliono sapere, su Dybala gli ho detto: Se sta bene, deve giocare, non accetto intromissioni. E non ci sono state”
Per la prossima stagione sono usciti i nomi di tanti possibili allenatori, come Allegri e Gasperini: “Non dico niente, sono usciti diversi di nomi. Una telefonata ad Ancelotti? Queste sono leggende metropolitane, la verità è che non ho chiamato ancora nessuno. Se rivolessero me? Non lo so, io vado di pancia e di cuore. Bisognerebbe vedere. Dentro di me ora ho questa missione, fare bene con la Roma ed aprire i miei orizzonti. Non ci penso ad un altro anno, ma non ci pensavo nemmeno quando ho lasciato Cagliari. Non avevo smesso perché mi sentissi scarico. Dentro di me il fuoco c’è sempre, ma volevo vedere il mondo”.
Ultima riflessione su Totti: “Devo capire che cosa può e vuole fare Francesco, arriverà il giorno che glielo chiederò. Al Milan, Maldini è stato preso in considerazione, ma ora c’è Ibra e non penso possano coesistere. Poi c’è Del Piero che può fare qualsiasi cosa. Noi attendiamo di capire da Francesco cosa vuole fare”.
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