Furlani Milan
Furlani Milan

Un Milan molle e senza idee cade senza praticamente mai riuscire a impensierire il Bologna nella finale di Coppa Italia e deve dire addio all'ultimo obiettivo ormai rimasto al termine di una stagione praticamente priva di note positive e vissuta completamente allo sbando. 

A conferma di ciò, intorno alla mezzanotte e mezza, davanti ai microfoni di SportMediaset decide di palesarsi l'ad rossonero, Giorgio Furlani, che non usa certo parole dolci per commentare la débâcle del Diavolo.

"Stagione fallimentare"

“Innanzitutto fatemi dire complimenti al Bologna per questo traguardo storico. Non possiamo negare, questa è una stagione fallimentare”, ha esordito il dirigente rossonero, che ha proseguito: “Nonostante la vittoria in Supercoppa, siamo lontano dai traguardi che ci eravamo prefissati. Condividiamo la delusione dei tifosi". 

Milan pronto alla rivoluzione

Furlani annuncia, poi, la rivoluzione: “Sono stati fatti vari errori e bisognerà guardare avanti e correggerli”. Una frase che di fatto conferma l'addio a Sergio Conceiçao al termine della stagione e che non esclude ulteriori decisioni drastiche. Poi su Cardinale: “Sono convinto che la pensa esattamente come me. Siamo delusi per oggi e per tutta la stagione. Il progetto del Milan lo sappiamo tutti…”.

Tutto rimandato a fine stagione

L'ad del Diavolo sottolinea, però, come la società abbia deciso di attendere la fine ufficiale della stagione prima di avviare la rivoluzione: “Mancano ancora due partite. Finiamo al meglio e poi pensiamo al resto", ha affermato rispondendo alle domande del suo interlocutore.

Il giornalista ha provato a forzare la mano sulla possibile separazione con Conceiçao ed, eventualmente, con qualche giocatore (anche di livello), ricevendo però in cambio una non risposta: “È mezzanotte e venti e abbiamo appena perso una finale, non posso rispondere adesso”, ha concluso Furlani.

Inter: Inzaghi ritrova gli infortunati, ma con la Lazio Lautaro ancora a riposo
Milan, il gesto di Conceicao scatena la polemica: che accuse al portoghese