Una rifondazione quasi totale. Giuntoli con Motta ha apparentemente azzerato quasi tutto il passato della Juve, non solo cancellando Allegri e la sua gestione ma anche rifondando la squadra. Eppure c’è chi è convinto che la Juve di oggi sia figlia di quella di ieri e in particolare delle mosse e delle scelte dell’ex presidente Agnelli.
Si tratta di Giovanni Capuano che su Panorama scrive:”Sono passati 650 giorni dall’addio. Due anni che saranno compiuti il prossimo 28 novembre eppure Andrea Agnelli, oggi lontanissimo dalla Juventus fisicamente, essendosi trasferito in Olanda, come nella narrazione di cosa è diventato il club, non è mai stato così presente nelle sue strategie. Una traccia silente eppure visibilissima, senza le visioni di Andrea Agnelli oggi non esisterebbe la rifondazione firmata da Cristiano Giuntoli. Il paradosso è che tutto sta avvenendo “uccidendo” tutti i simboli agnelliani”.
Capuano continua: “La nuova Juventus, però, vive delle visioni del presidente dei nove scudetti di fila. Della scelta di investire, politicamente e con il portafoglio, nell’avventura della seconda squadra. Chi si è preso la briga di sommare cessione a cessione di talenti passati dalla Next Gen è arrivato alla mirabolante cifra di 91 milioni di euro. Un tesoro autentico, riversato sui campioni pronti all’uso che il Motta-ball dovrà rapidamente rendere vincenti oltre che arrapanti esteticamente. Soulé, Huijsen, Kean. Iling-Junior, Barrenechea, De Winter e Kaio Jorge: tutti sacrificati sull’altare dei conti, per liberare risorse da destinare al mercato. E poi Yildiz, consacrato con la ‘10’ che fu di Del Piero. E Mbangula con Savona, le scoperte dell’ultimo istante. Oppure Fagioli rimesso al centro del campo. Miretti mandato in prestito ma che tornerà. Tutta la nuova Juventus è innervata della visione di Andrea Agnelli e della testardaggine di andare avanti malgrado l’assenza delle altre e i costi a lungo a fondo perduto”
Infine la conclusione: “Ora la Juventus studia la costruzione di una casa per la Next Gen e per la squadra femminile. Progetto già accarezzato nel decennio precedente, Andrea Agnelli non è mai stato così lontano dalla Juventus, all’apparenza. Fuori dalla festa per i cento anni della Famiglia, quasi reietto, cancellato dai manager insediati alla Continassa, assente allo Stadium. Come non fosse mai esistito. Un errore di prospettiva perché le radici dello sviluppo di oggi sono ben salde nelle scelte di ieri. Anche quelle rinnegate. La sintesi è che AA è stato un grande presidente della Juventus, nonostante il finale”
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