Il giorno buio delle Ducati, Iannone: Non accuso nessuno, però…

Arrivati a Le Mans con legittime ambizioni di podio per le due Ducati il Gp di Francia si è trasformato presto in un incubo. Iannone è andato giù dopo soli 7 giri mentre inseguiva Lorenzo dal secondo posto, mentre Dovizioso ha chiuso la gara con una caduta al sedicesimo giro quando era in terza posizione. Comprensibile la delusione di entrambi: "È la situazione generale a essere difficile, da spiegare più ancora che da accettare - dice Iannone  -. È un peccato perché abbiamo la potenzialità per essere competitivi fin dalla prima gara, e lo abbiamo dimostrato, io sono sempre lì con i top rider, abbiamo una buona velocità, ma dobbiamo ancora migliorare alcuni aspetti per non finire la gare in questo modo. Il problema è che nessuno ha sotto controllo la situazione, non capisci se hai margine, sei al limite o altro e proprio quando spingi meno rischi di scivolare. Quanti ne sono caduti oggi lì davanti? Hanno finito la gara in 13, io non accuso nessuno, dobbiamo solo lavorare, forse per avere meglio la situazione sotto controllo.  Io recuperavo su Lorenzo in percorrenza e accelerazione, ma non stavo spingendo più del giro precedente. E sono caduto...". Rimpianti condivisibili anche per Dovizioso: "Forse ci serve più dolcezza e meno irruenza. Io in quel momento stavo faticando, ma Rossi non ne aveva molto di più e ho provato a stargli attaccato. Lì dove sono caduto c'è una buca, ma il punto è che la Michelin quando ti lascia ti lascia in modo secco e quando te ne accorgi è già tardi. Anche Marc è caduto nello stesso modo, ti senti a posto e non senti il limite: è una caratteristica della gomma. e ci dovremo adattare tutti".