MotoGP, Rossi chiarisce: "Non ho parlato di ritiro. Stoner? Manca solo in pista"

Valentino Rossi fa marcia indietro. "Strumentalizzata la mia intervista, non penso al ritiro, voglio correre ancora per qualche anno". Poi il pilota MotoGP della Yamaha torna sull'esperienza con Ducati e ci va ancor di più duro: "Ho capito subito che avrei fallito. Tutti parlano di Stoner ma con la mia Ducati o quella di quest'anno data a Dovizioso al massimo farebbe sesto..."

Un "Dottore" quindi abbastanza al veleno. La precisazione di Rossi sull'ipotesi ritiro si riferisce all'intervista rilasciata all'approfondimento di Italia 1 “The New Age – Un anno di MotoGP” in cui il campione di Tavullia si dava un limite di 6 gare nel 2014 per capire se, in base alla sua competitività con Pedrosa, Lorenzo e Marquez, sarebbe stato il caso di andare avanti nel 2015. “La mia intervista, che è uscita casualmente ora ma che avevo rilasciato un mese fa, è stata strumentalizzata - ha detto Valentino - Io non ho detto che voglio smettere di correre. Anzi, spero di correre ancora per due o tre anni. E’ chiaro che mi interessa la competitività, perchè voglio continuare a vincere”.

In un'altra intervista, con il magazine Rolling Stones, Rossi è tornato invece sul suo biennio da incubo in Ducati ed è stato molto chiaro sul periodo nero passato: “La prima volta che ho guidato la Ducati è stato uno shock. Dopo tre giri ho pensato: 'Siamo nella m…a' ma non potevo abbandonare tutto. Ci ho provato. Sono sicuro che se Stoner domani salisse sulla Ducati di Dovizioso arriverebbe sesto. Se mi manca? In pista sì. Era un grande talento, difficile da battere. Fuori dalla pista no".