Formula 1: i team d'accordo sulle vetture in "franchising"
07/06/2015 11:31
No alle "vetture clienti" sì a quelle "in franchising". Cambia la terminologia ma non la sostanza del futuro della
Formula 1 che potrebbe assomigliare alla MotoGp con i grandi costruttori a "vendere" le monoposto ai piccoli team.
Nel paddock della McLaren ieri infatti si è tenuta un'importante riunione "informale" che ha visto al tavolo riuniti i principali team principal:
Ron Dennis ed
Eric Boullier, in qualità di padroni di casa,
Toto Wolff e Niki Lauda per la Mercedes, Maurizio Arrivabene in quota Ferrari e Christian Horner della Red Bull. Assente la Williams, oltre a Manor e Toro Rosso, ma anche i "dissidenti" Force India e Sauber in totale disaccordo con la proposta.
“Noi le abbiamo chiamate vetture in franchising – ha spiegato all'uscita un loquace
Wolff –
dobbiamo avere un piano d’emergenza pronto, per sapere cosa fare se uno o due team in difficoltà dovessero uscire dal Circus".
L'idea è quella che ogni grande costruttore possa fornire un solo team "clienti", un pacchetto completo di due vetture verrebbe venduto a
50 milioni di euro. Sembra essere scartata l'ipotesi, come avviene nelle formule minori o in Indy, di un fornitore esterno o unico che si occupi dei telai.
“Le vetture clienti sono un qualcosa che ormai sostengo da anni, offrono un’alternativa se i team si mettono nei guai - ha detto Horner -
Possono concentrarsi sull’essere un team di corse. Penso che sarebbe una cosa salutare per un team già esistente o per una nuova squadra che vuole entrare nello sport”.
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