Formula 1, bufera sulla Caterham: serio rischio scomparsa

Se non è a rischio il finale di stagione 2014, la Caterham rischia davvero di non presentarsi in griglia di partenza il prossimo anno in F1. Alla base una situazione finanziaria disastrosa ingigantita dalla querelle che si è scatenata nelle ultime ore tra Tony Fernandes, il vecchio proprietario, e la nuova cordata che "avrebbe" rilevato il team in estate.

Il condizionale è d'obbligo visto le recenti polemiche tra venditore e compratore. Il gruppo svizzero-arabo, la Engavest SA, consorzio di investitori guidato da Stefan Gyseler, che si è coagulato intorno a Colin Kolles, si è trovato nell’insolita posizione di finanziare il team senza aver alcun titolo legale sulla società acquisita. In un duro comunicato Tony Fernandes è stato accusato di "aver rifiutato di adempiere ai suoi obblighi legali di trasferire le sue quote al compratore".

Il malese, dal canto suo, ha affidato a Twitter la sua replica: “Se compri una cosa dovresti pagarla. Piuttosto semplice“, definendo poi, alla Bbc, “spazzatura” l’ultimo comunicato di Leafield. Inoltre, a rendere più critica la situazione il fatto che la scuderia sia entrata in amministrazione controllata su azione della Export-Import Bank of Malaysia Berhad, una società creditrice di Fernandes e del Gruppo Caterham.

Insomma il rischio che Kobayashi ed Ericsson non si schierino ad Austin c'è anche se il "reggente" Manfredi Ravetto avrebbe garantito la sopravvivenza del team. Ma c'è già chi, come Bernie Ecclestone si augura che la Caterham chiuda la stagione e poi chiuda definitivamente: "Non abbiamo bisogno di team che chiedono la carità".