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Ferrari: il flop di Barcellona e i nodi che vengono al pettine

16/05/2016 11:26

Ferrari: il flop di Barcellona e i nodi che vengono al pettine |  Sport e Vai

Possono un secondo e terzo posto essere considerati una debacle? Sì, se ti chiami Ferrari, se non vinci il Mondiale da tanti, troppi anni e dopo 4 gare ancora di dominio Mercedes ti si presenta un'occasione come quella di ieri gettata alle ortiche a Barcellona nel Gran Premio di Spagna.

La Ferrari è rimasta delusa inseguendo il sogno della vittoria che, al netto del pasticcio alla curva 3 di Hamilton e Rosberg, è andata alla Red Bull del "piccolo" Max Verstappen. I nodi vengono al pettine, i nei fuoriescono perchè quella gara, in quelle condizioni, doveva essere una preda facile per quanto di era visto sin qui in stagione. Ed invece la Ferrari si è scoperta inerme dinnanzi alla Red Bull che in due mesi sembra essere riuscita a colmare il gap con le rosse più di quanto a Maranello abbiano fatto nei confronti della Mercedes.

Una gara persa già al sabato con una qualifica deludente, da terza fila, dopo la solita illusione del venerdì. Quasi che le monoposto di Vettel e Raikkonen riescano subito a raggiungere il limiti salvo poi migliorare di poco nel corso del week end. Lo spunto in velocità, i cavalli guadagnati dallo scorso anno sulla power unit del cavallino rampante non sono stati sufficienti dinanzi alle difficoltà di telaio emerse tutte nelle curve lente di Barcellona, dove la trazione della Red Bull sembrava un treno. Basti pensare a come Verstappen ha risorpassato Vettel che pure lo aveva bruciato allo start senza parlare delle ultime curve che immettevano sullì'unico rettilineo utile per il sorpasso.

Limiti della monoposto a parte, che potrebbero emergere anche maggiori nella lentissima Monte Carlo, il successo di Verstappen in Spagna pone anche dei dubbi sul lavoro che a Maranello si fa sui giovani piloti. La Red Bull, in collaborazione con la Toro Rosso, ha tirato fuori nel tempo Ricciardo, Verstappen e lo stesso Vettel, tre campioni o potenziali tali, top riders che poi la Ferrari, come successo puntualmente col tedesco, ma si parla anche degli altri due per il futuro, cerca affannosamente per il salto di qualità come fatto negli anni addietro con Schumacher e Alonso. La rossa invece fatica a fare scuola nonostante la Drivers Academy che finora ha prodotto poco o nulla, eccetto il compianto Bianchi, e le forniture di motori alla Sauber e alla Haas dove forse il solo Grosjean è pilota all'altezza ma comunque già affermatosi pure lui altrove, in Lotus Renault.

Le domande che si devono porre a Maranello sono tante. Ma la stagione è lunga e come ha dimostrato la Spagna può succedere di tutto.

Luca Fusco


Tags: ferrari raikkonen vettel max verstappen Formula 1

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