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F1, Vettel: Ricciardo come me nel 2009 ma trova team più forte

08/12/2013 17:22

F1, Vettel: Ricciardo come me nel 2009 ma trova team più forte |  Sport e Vai

Non si stanca di tornare sul Mondiale vinto per la quarta volta di fila Sebastian Vettel. Ogni occasione è buona per tornare a ripercorrere le tappe di una cavalcata trionfale ed il tedesco della Red Bull si confessa così al sito F1.com dando anche il benvenuto a Ricciardo, che dalla prossima stagione sarà il suo nuovo compagno di scuderia dopo l’addio di Webber: “Daniel arriverà dalla Toro Rosso e farà un buon lavoro, è in una situazione simile alla mia nel 2009, ma la differenza più grande è che la squadra ha aspettative diverse ora ma anche una dimensione più grande che non c’era quando sono arrivato io”. Ha ancora fame di vittorie il tedesco che dice: “Ovviamente nel corso degli anni si cerca di imparare, diventare un pilota migliore e conoscere tutti i trucchi del proprio mestiere, ma questo vale per ogni pilota sulla griglia. Ciò che è ancora molto presente in me è la fantastica sensazione nel vincere le gare e vedere tutta la squadra che respira lo stesso spirito.  Il livello di precisione che abbiamo raggiunto, la voglia di vincere che è praticamente tangibile, queste sono cose che tornano nella mia mente quando rifletto sugli ultimi quattro anni. Cosa significa vincere quattro titoli è un qualcosa del quale capirò probabilmente a pieno il significato quando non correrò più, quando avrò il tempo di guardare indietro e confrontare me stesso con gli altri piloti. In questo momento della mia vita sto correndo e la mia concentrazione è sempre automaticamente volta alla prossima sfida e non sulla questione di chi sia il migliore, il più veloce o il più famoso di sempre”. Il primo a pretendere da tanto da Vettel è proprio lui stesso: “Naturalmente il mio obiettivo finale è stato sempre quello di vincere il titolo mondiale di Formula 1 per dimostrare che potevo farlo tenendo ben presente i nomi di tutti i grandi campioni nella mia mente. Per vincere due volte, tre volte, quattro volte o anche di più, bisogna lasciar spazio all’immaginazione, così quando accade bisogna semplicemente seguire la corrente. Posso dire che sono colui che si mette più pressione addosso, mi aspetto molto da me stesso. Non mi aspettavo di vincere o diventare uno dei migliori, occorre lavorare molto duramente per vincere gare, non è una cosa che viene fuori dal nulla. Si può avere del talento, è vero, ma non basta se non lavori duramente e ci sono un sacco di altre cose che possono intervenire. Vincere il titolo 2010 è stato un sollievo enorme a tal proposito, il coronamento di una stagione durissima in cui ho realizzato qualcosa che nessuno poteva più portarmi via”. Ripercorrendo i Gp della stagione Vettel ne sceglie uno su tutti: “A volte si vince una gara ma si è coscienti di aver fatto un errore, o magari si vince perché sbagliano gli altri, ma il livello di soddisfazione non è altissimo. E poi ci sono gare come quella della Cina di quest’anno, dove non ci siamo qualificati bene perché non eravamo sufficientemente veloci e abbiamo deciso di correre su una differente strategia. Lentamente abbiamo recuperato posizioni finendo quasi a podio, quella fu una gara veramente soddisfacente per me e alla fine ho avuto la sensazione di aver fatto tutto il possibile. Cosa mi insegna questo? Che non è detto che se si vince si sia disputata una gara perfetta. A volte le gare più difficili sono quelle che tirano fuori il meglio da te, tirano fuori le tue qualità e sei in grado di fare la differenza. In Cina la gara mi ha soddisfatto più che in India, dove sono stato in controllo tutta la gara”.

Stefano Grandi

 


Tags: red bull webber vettel f1 gp cina ricciardo

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