F1, Alonso: Nadal e Bolt tra i miei sportivi preferiti

Con i cronisti è sempre stato disponibile in carriera ma se ad intervistarlo è una bambina di 9 anni anche il più refrattario a concedersi ai media perde ogni ritrosia. Così Fernando Alonso ha risposto a Daniela, una bimba che ha vinto il concorso "Giornalista per un giorno", realizzato dal Banco Santander in occasione di un evento prenatalizio organizzato a Madrid dall'istituto di credito. Il ferrarista racconta dei suoi inizi, degli idoli che ammira (da Nadal a Bolt) e delle sue aspettative. Ci voleva l’innocenza di una piccola per stuzzicare l’asturiano sul tema vittorie, una parola che manca da troppo nel suo vocabolario: "Questa è una domanda difficile: nessuno lo sa, ci sono tante cose da vedere, io sono entusiasta e ci spero. Vediamo di dare il massimo: non ci sono limiti nel nostro 2014, dobbiamo cercare la perfezione". Alonso poi racconta le emozioni che si provano sul podio: "Sono sempre diverse: a volte cerchi con lo sguardo gli elementi della squadra e vuoi essere riconoscente con loro per il gran lavoro fatto, a volte saluti un amico in particolare: quando sei lassù è sempre bellissimo, ma non hai le stesse emozioni". Sui suoi esordi il pilota della Ferrari dice: "Non ho deciso di fare il pilota, è successo e basta. Dagli inizi in kart sono sempre cresciuto di categoria e poi, arrivato in F.1, non mi volevo più muovere. A 17 anni però non sapevo se volevo fare il pilota, l'operaio, l'avvocato..I miei trofei? Sono a casa mia, ma conservati in tante scatole. Non ho spazio per esporli su una mensola, presto li metterò in un museo a Oviedo...". Lunga la lista degli sportivi preferiti: “Ne ho tanti, mi piace tutto lo sport. In Spagna abbiamo tanti campioni che ammiro: Nadal, Gasol, la nazionale di calcio e di basket. Poi c’è Bolt, diversi giocatori della Nba e piloti americani, difficile dire chi preferisco”. Infine sugli ordini di scuderia rivela: “Quando il team ti dice qualcosa devi obbedire e basta, sono loro che hanno sotto controllo tutta la corsa e sanno quel che sta succedendo. Puoi fare domande, ma devi obbedire”.

Stefano Grandi