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Bartoletti, saluti velenosi a Quelli che: Meritavamo fine dignitosa

04/12/2021 15:28

Bartoletti, saluti velenosi a Quelli che: Meritavamo fine dignitosa |  Sport e Vai

Giovedì sera si è chiusa (male) in anticipo la saga di "Quelli che", il programma di Luca e Paolo su Rai2 invano spostato dal lunedì al giovedì senza riuscire a interrompere l'emorragia di ascolti che ne hanno decretato la fine anticipata. Amaro il commento di Marino Bartoletti, ideatore delle prime edizioni, che su Instagram scrive

per farmi del male, ho assistito alle battute finali - letteralmente ai titoli di coda - dell’ultima puntata di “Quelli che….”, il coraggioso (disperato?) cascame della trasmissione che con tanto amore ideai all’inizio del 1993 e che dal settembre di quell’anno visse anni e momenti talmente belli che ora fa quasi male ricordare. Lungi da me ogni analisi ingenerosa. Luca e Paolo sono bravissimi: forse sono solo stati trascinati (e certamente ne hanno sofferto) verso un’eutanasia che sinceramente poteva essere risparmiata.

 

Ripenso a al nostro gruppo, a Fabio impareggiabile frontman, a Idris, a suor Paola, a Everardo Dalla Noce, a Carlo Sassi, a Massimo Alfredo Giuseppe Maria, a Peter Van Wood-Van Goof, ad Anna Marchesini, a Don Lurio, a Takaide, a uno stralunato Paolo Brosio, al miglior Teo Tecoli della sua carriera televisiva. A Enzo Jannacci e alla sua sigla: a Paolino Beldì, alla sua illuminata folle genialità. Alla gioia autentica che provavamo nell’allestire quelle domeniche, fatte di sincera allegria, di leggerezza e allo stesso tempo di grande solidità narrativa. Ripeto, sarebbe ingiusto e ingrato fare comparazioni (soprattutto in tempi così cambiati): ma quando non c’è un progetto, quando non c’è un clima, ma si procede solo per stanchi tentativi tutto quello che vi ruota attorno diventa sinceramente poco efficace. E ancor meno coinvolgente

 

La mia, la nostra “Quelli che….” secondo me avrebbe avuto diritto a una fine più dignitosa. Mi restano i ricordi, la felicità di quei giorni: e tantissimo orgoglio. E me li tengo stretti come fossero creature da cullare per sempre.


Tags: quelli che il calcio idris kameni Bartoletti

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