14/10/2013 14:18
La Procura antidoping del Coni ha chiesto la squalifica a vita per il ciclista Danilo Di Luca, trovato positivo a un test antidoping nell’ultimo Giro d’Italia. Il corridore era stato deferito dalla Procura "in ordine alla violazione dell'art. 2.1 del codice Wada in relazione alla positività per presenza di Eritropoietina ricombinante riscontrata in occasione del controllo antidoping disposto out of competition dall'Unione Ciclistica Internazionale (Uci)" del 29 aprile 2013. Il presidente della Procura, Tammaro Maiello, ha motivato l’entità della pena in virtù della recidività di Di Luca ricordando che si tratta della "seconda violazione della normativa antidoping Wada" (dopo i due anni di stop rimediati nel 2010) e oltre alla "squalifica a vita" ne chiede quindi "l'invalidazione dei risultati agonistici conseguiti successivamente al prelievo biologico".
Stefano Grandi