Ziliani: E' il contrario, punire la Juve avrebbe salvato il calcio italiano

Non si arrende Paolo Ziliani dopo la chiusura del processo sportivo sulla Juventus. Sui suoi canali social il giornalista de Il Fatto quotidiano scrive

L’amnistia che i governanti del calcio italiano, anzi dello sport, anzi della politica, hanno deciso di dare alle malefatte della Juventus, fatte sparire d’incanto col vergognoso patteggiamento del 30 maggio scorso - un’amnistia che era stata di fatto preannunciata dall’editto del presidente FIGC Gravina, l’araldo del Palazzo, sullo “straordinario brand della Juventus” da “salvaguardare” ad ogni costo -,e  che il 20 agosto permetterà alla Juventus di ripresentarsi al via della Serie A come se niente fosse successo, è la pietra al collo che Abodi e Giorgetti, Malagò e Gravina, Casini e De Siervo hanno posto, senza accorgersene, al nostro disgraziato e disastrato movimento.

“Salvare la Juventus per salvare il calcio italiano”, è stato da sempre il loro grido di battaglia. Invece era vero il contrario: punire la Juventus avrebbe salvato il calcio italiano. Perchè avrebbe restituito agli sportivi e alla gente per bene l’impressione che la giustizia, prima o poi, anche se solo in parte arriva a rimettere le cose a posto; che chi sbaglia paga; e che dopo anni e anni (decenni?) di campionati avariati in cui la puzza d’imbroglio si avvertiva dalla 1^ alla 38^ giornata, si sarebbe finalmente fatto punto e a capo, con la Juventus fuori dai giochi per qualche stagione, intenta a espiare le proprie colpe e a cercare di ricostruirsi su basi, anche filosofiche, nuove e con Napoli e Inter, Milan e Roma, Lazio e Atalanta e Fiorentina - e i milioni di loro tifosi - liberati dall’antico giogo e scossi e percorsi da una rivitalizzante scarica di energia nuova...