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Zazzaroni difende Mourinho e incalza Friedkin e Pinto: A che gioco giocate?

24/05/2023 12:14

Zazzaroni difende Mourinho e incalza Friedkin e Pinto: A che gioco giocate? |  Sport e Vai

Lungo e appassionato endorsement di Ivan Zazzaroni per José Mourinho. Il direttore del Corriere dello Sport ha scritto un editoriale in cui appoggia l'operato del tecnico della Roma e bacchetta invece presidente e ds, Friedkin e Tiago Pinto. Si apre così il fumantino scritto di 'Zazza':

"Come si possono sporcare i giorni che precedono una finale prestigiosa e importantissima per la storia della Roma, ovvero un momento che dovrebbe essere entusiasmante, di totale condivisione? Proprio come sta facendo la società: con il silenzio infinito, l’assenza, una presa di distanza a questo punto voluta. Come si può tradire un allenatore, mancando di rispetto al suo passato e al suo presente, al suo lavoro? E come si possono ignorare i sacrifici e l’impegno di una squadra povera di tecnica ma seria, molto presente a sé stessa, quasi devota e di cuore? Sempre con il silenzio infinito, l’assenza e una presa di distanza assurda. Com’è possibile, in altre parole, che la proprietà e il general manager continuino a fregarsene delle richieste d’attenzione di Mourinho? Hanno sensazioni e programmi diversi dai suoi? E, se sì, quali? Considerano la figura di un tecnico monumentale troppo scomoda e ingestibile? È per caso intervenuto un che di gelosia? Si sono stufati dell’amatissimo capopopolo e sperano di indurlo a lasciare?". 

E non è finita, perché fa notare Zazzaroni:

"Per quasi ventiquattro mesi Mou è stato azienda, rispettoso ancorché sofferente: si è limitato a tre, quattro punture che erano chiari inviti al confronto e alla chiarezza. Nelle ultime settimane non ce l’ha più fatta. S’è reso conto che le commoventi risposte vincenti del gruppo meritavano segnali e comportamenti differenti: non ha attaccato pubblicamente la società per distogliere l’attenzione dai risultati, visto che ha raggiunto la seconda finale europea di fila con l’unica delle quattro semifinaliste non precipitate dalla Champions. È un fatto che negli ultimi sei mesi Allegri sia rimasto solo, senza la società azzerata dalla giustizia sportiva. Mourinho si è ritrovato nella stessa condizione, nel suo caso però la giustizia non ha toccato palla. Analogie e differenze tra i due potrebbero continuare all’infinito, ma qui mi fermo. E Tiago Pinto? Che ruolo sta interpretando? Ha mai provato a fare da tramite, da collante tra l’allenatore-amico e la proprietà? Mi sa di no: continua a far finta di niente, non capendo che a Mou e a questa squadra deve i successi che in qualche modo sta firmando".

Conclusione amara e furente: 

"Ecco allora la domanda delle mille pistole: non pensa, la proprietà, che il pubblico sempre presente all’Olimpico possa sentirsi poco considerato? Un pubblico che ha tollerato anche momenti di calcio pratico confidando nella forza della passione e avendo fiducia esclusivamente in Mou. Qualcuno a Trigoria ritiene che siano tutti stupidi? Tra meno di un mese si concluderà anticipatamente l’avventura romanista dello Special, un romanzo (troppo) breve ma indimentacabile. Al momento non vedo come possa andare diversamente, visto che nessun texano si è mai fatto vivo. Manco Kit Carson. Un finale del genere non lo meritano l’allenatore, i collaboratori, i giocatori e soprattutto i romanisti. Se c’è un mistero, va svelato ora. Al tecnico. Ai tifosi. A noi che abbiamo giocato con Mourinho una delle più emozionanti e gratificanti partite giallorosse. Dan e Ryan Friedkin, a che gioco giocate? Lina, help us, please. PS. Jim Pallotta cercò a lungo e invano di portare la Roma fuori dal Grande Raccordo Anulare. I Friedkin ci sono finalmente riusciti. Ma solo grazie a Mourinho". 
 


Tags: Roma josè mourinho ivan zazzaroni

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