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Zac consiglia Montella: Ok difesa a 3 ma non mortificare Suso

17/09/2017 10:27

Zac consiglia Montella: Ok difesa a 3 ma non mortificare Suso |  Sport e Vai

Un Milan con la difesa a tre non lo si vedeva dai tempi di Zaccheroni, che con quel modulo ci vinse anche lo scudetto nonostante i mugugni di Berlusconi. E proprio Zaccheroni, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, spiega di non aver mai amato la concezione del centrocampo a 5, quello che toglieva propensione offensiva all'attacco. Perciò ha preferito affidarsi a 4 centrocampisti veri. Poi consiglia Montella: Montella è un tecnico intelligente, fa un calcio propositivo. Se parliamo di 3-5-2, però, mi viene subito da pensare a Suso, che non sarebbe messo nelle condizioni ideali. Vedrei di più magari un 3-4-2-1, oppure un 3-4-3 con Suso e Bonaventura esterni: sarebbe tantissima roba. In generale, in rosa ha tre ottimi centravanti, una marea di qualità a centrocampo e una difesa con caratteristiche adatte per giocare a tre. Bonucci con quel sistema si sente a casa sua, si sente coperto e può stare anche un po’ più alto, Montella può davvero sbizzarrirsi, metterci l’imprevedibilità, e poter cambiare tanto sarà una delle chiavi vincenti di questo Milan. Ha uomini che sanno costruire dappertutto. Solo che è una squadra da assemblare». Sul suo passato rossonero poi aggiunge: «Sarò sempre grato a giocatori come Maldini e Costacurta, gente che aveva vinto tutto e avrebbe anche potuto mandare a quel paese me e le mie idee. Invece mi seguirono e mi permisero di proseguire su concetti non condivisi dal club. I contrasti con Berlusconi? Io rispetto tutti, ma l’importante è che non mi si venga a dire cosa devo fare. Finché ci sono io, si fa a modo mio. Galliani mi offrì il rinnovo, ma non firmai perché non c’erano più le condizioni. Occorre sintonia. La verità è che se sei convinto delle tue idee, devi essere pronto a fare la guerra. Si tratta delle tue conoscenze, del tuo bagaglio, devi avere coraggio». Zac ci tiene a sottolineare, ancora una volta, un concetto base della sua filosofia: "La differenza nel calcio non la fa il modulo, che per troppi allenatori è l’unico parametro su cui lavorare, ma il modo in cui i giocatori lo interpretano. Ecco perché ho potuto giocare con tre difensori e quattro centrocampisti solo alcune volte: negli altri casi non era possibile per caratteristiche o circostanze particolari. All’Inter, per esempio, con Coco fuori per infortunio giocai a quattro". Dopo aver studiato Cruijff e Zeman, si rese conto che "Non condividevo la mediana a tre, che poi costringeva a un inevitabile 4-5-1. Il mio obiettivo era tenerne tre davanti, che non dovessero ripiegare tutte le volte, e allora mi misi a lavorarci su. Prima con carta e penna, poi sul campo. Così, dopo aver sperimentato la mediana a quattro, mi dedicai al modo in cui far giocare i tre dietro. Diciamo che fu una conseguenza, un domino. L’obiettivo primario era evitare che le punte disperdessero troppe energie".


 


 


Tags: milan zaccheroni montella

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