Venditti racconta tutta la sua emozione per il trionfo della Roma

Ha esultato e pianto anche lui per la vittoria della Conference League.  Antonello Venditti, intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, su Centro Suono Sport racconta le sue emozioni

“Ieri ho strillato… Come si fa a non strillare? Ora parto per Jesolo ed ho l’ultimo concerto di Sotto il segno dei pesci che è meraviglioso. A Tirana c’erano persone di tutta Italia e di tutto il mondo. Tirana è una piccola grande città, io non c’ero mai stato...Quando la Roma vince c’è un qualcosa di magico che anche Mourinho ha sentito. Questa magia ce la portiamo dietro. Mi dispiace non poter essere al Circo Massimo... Sapete chi c’era sul mio aereo? Rosella Sensi, Christian Totti, Francesco invece, essendo ospite della Uefa, stava da un’altra parte. Inoltre all’interno dell’aereo c’erano quasi tutte le famiglie dei calciatori e ho conosciuto le famiglie di Cristante, El Shaarawy. Poi c’erano Candela, Aldair, Bruno Conti e Nela… E’ come ritornare alle radici.

L’inno recita “Dimmi cos’è che ci fa sentire uniti anche se non ci conosciamo” è quello, loro hanno ricreato quella cosa per la quale mi ero arrabbiato tanti anni fa. C’era una distonia tra noi, il nostro sentimento, il nostro orgoglio, la nostra felicità, allegria e dedizione e la squadra e la società che ci rappresentavano. Aggiungo che nell’aereo c’era anche la figlia del grande Viola, quindi c’erano tutte le generazioni dei romanisti. Eravamo tutti romanisti, una cosa meravigliosa che mi fa piangere. Complimenti ai Friedkin che hanno rimesso in piedi una baracca un po’ traballante"