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Tutti i meriti di Spalletti e la versione 2.0 del proverbio di Sacchi

31/10/2017 09:24

Tutti i meriti di Spalletti e la versione 2.0 del proverbio di Sacchi |  Sport e Vai

Sarà pure la versione moderna del vecchio adagio di Sacchi (“occhio, pazienza e bus de c..”) ma quest'Inter non si ferma più. Nove vittorie e due pareggi (contro Bologna e Napoli) per i nerazzurri, che mai erano partiti così bene in campionato nell’era dei tre punti: 29 quelli raccolti finora, due in più rispetto alla undicesima giornata del 2009-2010, quando in panchina sedeva José Mourinho. Sì, proprio quella del Triplete. La vittoria di Verona certifica pregi (tanti) e difetti (migliorabili) dei nerazzurri. Perchè anche saper soffrire e portare a casa la vittoria nei momenti delicati è un pregio. Spalletti ha saputo ridisegnare la squadra spenta delle ultime stagioni. Questa è un'Inter da Champions, quantomeno. Poi il resto si vedrà perchè un campionato livellato in alto e in cui battere le piccole è un obbligo ancor più che una normalità, tutto ancora può succedere. Che sia fortunata quest'Inter lo si ripete spesso (Spalletti ci scherza su e quando gli ricordano il palo di Vecino al Bentegodi sorride sarcastico: "Spero non metta in discussione il nostro record di fortuna...".) ma la fortuna non è come il postino che suona sempre due volte, alla lunga è merito. O bisogna saperla meritare. Con poche mosse Spalletti ha forgiato un gruppo già granitico, ha dato certezze tattiche non spostandosi mai dal 4-2-3-1. I nerazzurri sono gli unici a essere scesi in campo per cinque volte con lo stesso undici iniziale (4 di fila nelle ultime gare). Un dato, questo, che non appartiene a nessun’altra delle 19 squadre della Serie A e che sottolinea quella continuità che, oggi, è il vero punto di forza del gruppo. Il turnover è una risorsa e un vantaggio per chi ha tanti impegni, ma per chi non fa le coppe può essere una trappola. Spalletti sa che un gap rispetto alle rivali più accreditate ce l'ha e lo spiega: “Ci manca il tempo che gli altri hanno avuto negli anni scorsi. Se arriviamo dietro saremo peggio di loro. La Juve è fortissima, i migliori. Sarri fa giocare il suo Napoli come nessuno. La Roma è molto molto forte. Di Francesco ruota, ma rende. Occhio alla quadratura della Lazio: ti aspetta e poi ribalta tutto. Non ci fosse stata questa partita saremmo fuori dalla Champions. Dobbiamo lavorare già da domattina presto, se no non troveremo il posto a sedere che stiamo cercando". L'altro merito di Spalletti è di aver iniettato autostima a litri nel gruppo: “Ho una grande squadra e lo dico dal primo giorno in cui ho commentato il mio gruppo. Ho una squadra fantastica per attenzione, disponibilità al lavoro, voglia di lasciar scritto che quest'anno sono passati dall'Inter. Stiamo viaggiando a velocità pazzesca”. Verso dove, si vedrà.

Stefano Grandi


 


Tags: inter spalletti sacchi

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