25/04/2021 11:23
Esce fuori dal coro Luciano Moggi nel commentare il pasticcio SuperLega. L'ex dg della Juventus sul quotidiano Libero attacca un po' tutti, questi i passaggi principali
La versione dell'Uefa non racconta la verità sul calcio e purtroppo l'ipocrisia è entrata di prepotenza nel mondo del pallone. Pensate al caso Superlega. I primi a contestare la propria società sono stati giocatori e l'allenatore del Liverpool, e adesso anche Guardiola (mister del Manchester City) ha criticato il suo club al grido che «il calcio è dei tifosi e io li seguo». Belle parole. Secondo noi Pep è più innamorato dei 30 milioni annui che percepisce, il resto è poesia. Forse potrebbe essere il momento di mettere un tetto agli stipendi per evitare che gente come lui si innamori perdutamente di questo sport solo perché gli permette adesso di prendere cifre che in altri tempi erano impensate.
sarebbe forse più utile immaginare cosa potrebbe essere il calcio in Italia senza Inter, Juve e Milan. Che, tra l’altro, hanno avuto il coraggio di scoperchiare un pentola maleodorante (tutti lo sapevano ma nessuno lo diceva), mettendo in mutande Infantino e Ceferin
Nell’enfasi di dar forza ai loro concetti, incorrono in gravi errori di merito citando tra l’altro Atalanta, Lazio, Napoli, assurte ai vertici del nostro calcio perché parsimoniose e sane nei bilanci. Giudizio che ci trova d’accordo ma solo nel confermare come esse siano effettivamente gestite oculatamente. Però i due dovrebbero anche dirci la differenza che esiste tra le tre che citano rispetto a Inter, Juve e Milan. Perché quest’ultime sono condannate a vincere, non possono vendere i pezzi migliori per far cassa, devono anzi acquistare campioni là dove difettano in qualche ruolo. Mentre Atalanta, Lazio e Napoli se riescono a qualificarsi in Champions è come se vincessero un campionato, e possono vendere i migliori e far cassa. Obiettivi opposti.