01/02/2022 08:52
Di derby se ne intende, ne ha giocati con Stella Rossa, Lazio e Inter. Dejan Stankovic va ascoltato allora quando dice che "a Milano il derby è mondiale, è show: ne ho vinti, ne ho persi, ma tutti mi hanno esaltato". L'ex centrocampista parla alla Gazzetta e si inchina a Ibra dicendo
"Non sono obiettivo quando parlo di Zlatan, l’amicizia va oltre la maglia. Non è un uomo, è un leone che combatte contro tutto e tutti. Ci insegna che niente è impossibile. Non so cosa farà, ma se testa e fisico staranno bene continuerà a fare la differenza. Per lui vale quel proverbio slavo: bisogna giocare finché 'il pallone non si sgonfia'".
Questa Inter è molto.. jugoslava....
"Due croati, un serbo, uno sloveno e un bosniaco: amici dalle radici balcaniche. Sono legatissimo a Kolarov, ma pure Dzeko ora sembra ringiovanito: nessuno adesso si ricorda di Lukaku... Perisic spinge a mille e Brozo è il motore di tutto. Handa, poi, resta il mito di mio figlio Filip che adesso sta facendo la sua strada al Volendam, in Olanda. So che arriverà Onana a Milano, ma togliere il posto a Samir sarà dura".
Di Simone Inzaghi è stato compagno di squadra
"È andato oltre ogni aspettativa, ma non sono stupito perché sa subentrare in momenti difficili. Come la prima volta alla Lazio dalla Primavera e come dopo il mancato arrivo di Bielsa: quando è dura, ci crede e trasmette fiducia. Ha pure aggiunto libertà e fantasia con Calha e Dzeko. Ora, però, la differenza la fa Bastoni: che ruolo fa, a proposito? È ovunque, con una intelligenza vista raramente".
Ma tra Barella e Calha, chi è più... Stankovic?
"Calha è più un 10 moderno, con un tiro alla Sneijder. Spero che non si offenda, ma ho qualcosa di più in comune con Barella: grinta, cuore, e lo stesso spirito dentro a ogni partita. La sua assenza col Liverpool è un colpo durissimo, ma questa squadra non ha limiti. Anzi, gli inglesi ci temono più di quanto li temiamo noi: se sottovaluti questa Inter, ti bruci".
Ultima riflessione per il vecchio maestro Mourinho
"Il valore di José non si discute mai. Roma deve concedergli tempo, seguirlo, ascoltarlo. Gli alti e bassi all’inizio sono normali ma i frutti saranno raccolti".