Speaker stade de France: Così ho rassicurato gli spettatori

Con un articolo uscito oggi su Liberation, Max, lo speaker dello stade du France, ha raccontato in presa diretta come ha vissuto l’attentato durante l’amichevole Francia-Germania. Una testimonianza lucida e commovente che parte dal suo arrivo allo stadio in scooter, alle 18, e prosegue con i momenti chiave della giornata da incubo: “Alle 21.20 all’improvviso c’è stata un’esplosione. Capisco subito che non si tratta di un petardo. Penso a una fuga di gas intorno allo stadio. Poi, tre minuti più tardi, una seconda esplosione. Questa volta, la tensione sale realmente. Lo sguardo di Patrice Evra, come si vede dalle immagini, è un po’ da pazzo. Ha sentito l'esplosione e sembra dire. 'E' un suono che non conosco " La partita riprende. Ho la netta impressione che i giocatori della Francia non fossero a conoscenza di cosa sia successo ma neanche io ancora so cosa sta succedendo al di fuori. Ho però iniziato a ricevere messaggi da amici all'esterno che mi dicono che rimbomba tutto lo Stade de France. Tecnici, operatori di TF1, tutti mi chiedono qualcosa, io al 60’ mi informo se lo stadio deve essere evacuato o meno ma mi rispondono che non lo sanno. Dopo il 70’ apprendiamo la gravità degli incidenti. I dirigenti della Federcalcio francese e il personale di polizia mi daranno un testo per un annuncio finale che spiegherà gli incidenti esterni, quali parcheggi sono aperti e quali chiusi e le uscite attraverso cui sarà necessario lasciare l’impianto. Mi danno il foglio, Ho letto parola per parola, parola per parola. Capisco l'importanza del messaggio. Non dobbiamo spaventare gli spettatori, devo essere sobrio, udibile, scegliere il vocabolario. Dobbiamo far loro comprendere che tutto è sotto controllo e che eravamo al sicuro. Al fischio finale regna il silenzio. Resto sul bordo del prato, e vedo un mare di gente entrare in campo. Alcune persone sono in preda al panico. Ripeto il mio appello alla calma, molte volte, e spiego che i mezzi pubblici (RER, operano con un traffico fluido. Il flusso non è non è semplice, ci vuole ben più di un'ora. Io aiuto come posso. Quando successivamente sono tornato allo stadio per riprendere il mio scooter mi sono imbattuto in un padre di famiglia, con il figlio, e lui mi ha detto. '' Grazie, con la tua voce hai rassicurato mio figlio. '' Sarò ancora allo stadio a marzo per io match tra la Francia e la Russia, e sarò anche ad Euro 2016, se la mia domanda sarà accettata dagli organizzatori". Stefano Grandi