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Spalletti vuota il sacco su Totti, scudetto, Raspadori e Chiesa

05/12/2023 08:01

Spalletti vuota il sacco su Totti, scudetto, Raspadori e Chiesa |  Sport e Vai

Non cita mai De Laurentiis, pur parlando a lungo di Napoli e del Napoli, elogia giovani e non della sua Nazionale  ("Scalvini, Udogie, Scamacca e davanti abbiamo, con Retegui, Raspadori, Kean, Immobile molto più di quanto si pensi. Raspadori, ad esempio, è un ragazzo fantastico: non rinuncia a impegnarsi né in allenamento né nel preparare uno dei suoi esami universitari. Chiesa è uno di quei giocatori che appartengono alla rara bellezza del calcio degli illusionisti") e si confessa a tutto tondo Luciano Spalletti al Corriere della Sera. Intervistato da Walter Veltroni il ct azzurro ricorda la figura del fratello Marcello, morto per tumore per lui

«è stato tutto. E di più. Lui giocava al calcio, aveva visto che ero bravino ed era orgoglioso di me. Mi proteggeva e, insieme, mi spingeva sempre a migliorare. Se ne è andato anni fa, per un tumore. Ho sofferto molto».

Poi parla della sua ultima panchina in una squadra di club, conclusasi con lo scudetto: «A Napoli ho lasciato il cuore. Non è immaginabile l’affetto, anzi l’amore che mi sono scambiato con quella città. Mi ha regalato, per la prima volta nella mia storia di allenatore, l’emozione unica di sentirmi parte di una comunità. A Napoli sono stato felice perché ho toccato con mano la felicità dei napoletani e dei miei calciatori. Ho ricevuto sensazioni indescrivibili. Una delle cose più belle che potessero capitarmi nella vita. È stata la mia università di vita, penso sia difficile avere più di quello che ho avuto io e nessuna impresa può meritare quello che i napoletani hanno dato a me».

Infine, la guerra (e poi la pace) con l’Olimpico e con Totti: «Quei fischi mi dispiacquero molto. Io ho sempre cercato di fare il bene della Roma, con la quale abbiamo fatto un bel gioco e ottenuto bei risultati. E ho cercato anche di fare il bene di Totti, che è stato uno dei più grandi giocatori del nostro calcio. Per me, riabbracciarlo è stato come una liberazione».


Tags: napoli totti spalletti

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