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Spalletti spiega scelte per il futuro e dà indizi su Mertens e Di Lorenzo

29/04/2022 15:46

Spalletti spiega scelte per il futuro e dà indizi su Mertens e Di Lorenzo |  Sport e Vai

È stata una settimana a dir poco tribolata, seguita a una sconfitta scioccante e inaugurata da annunci più o meno grotteschi su ritiri prima sbandierati e poi derubricati progressivamente a cene di confronto psicologico. Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con il Sassuolo consapevole di giocarsi molto, anche per il futuro del Napoli:

“Le certezze di questa settimana sono quelle tracciate dal presidente. Spesso si racconta di lui come un caterpillar, ma ha dimostrato sensibilità, ha riunito tutte le componenti del Napoli per rinforzare quel corpo unico che ci ha dato soddisfazioni nel corso della stagione. Secondo me è stata la cosa giusta da fare: la sua presenza agli allenamenti dà degli stimoli, ha avuto la sensibilità di parlare con tutti a queste cene e si è venuto a rendere conto del momento attuale. Si riparte da questo gruppo compatto, forte e unito che vuole raggiungere l’obiettivo di inizio stagione che è la Champions. Del futuro non abbiamo parlato di niente, siamo tutti molto proiettati a queste partite. Il presidente ha a cuore questo e non abbiamo messo altra roba in quello che è stato il suo incontrarci. Se mi parla del futuro, il mio futuro è la partita di domani. Se poi mi parla del futuro della mia professione, è quello di avere un altro di contratto, poi la società ha l’opzione. Io voglio rimanere a fare l’allenatore del Napoli. Ho firmato un contratto di due anni, mi sento benissimo in questa posizione e in questo ruolo. Noi che facciamo questo mestiere pensiamo al futuro immediato”.

Quindi sulla situazione personale e di classifica:

“Come sto? In che senso? Non sono contento dell’ultimo risultato e dell’atteggiamento della squadra nell’ultima partita. Non è contento nessuno. Però poi bisogna fare zoom out, dove si va a prendere quello che è successo sempre. Mi sento benissimo nella situazione, poi è chiaro che eravamo stati bravi una chance importante e non siamo stati altrettanto capaci di sfruttarla. Questo è un dispiacere che abbiamo tutti. Se si guarda nella sua completezza, io ci sto benissimo dentro questo risultato. Siamo ancora in lotta per la Champions ed è quello che volevamo all’inizio e ci siamo a quattro domeniche dalla fine. E’ una realtà in cui noi siamo tranquilli di aver fatto il nostro lavoro e fatto bene. Mi aspetto che la squadra abbia una reazione corretta per quello che ci è avvenuto. Nell’analisi delle partite ci vedo cose fatte bene e cose fatte male. Ci sono stati dieci minuti pieni di errori tecnici che abbiamo analizzato. Siamo stati lunghi e abbiamo preso ripartenze che non dovevamo prendere. Poi viene fuori un risultato clamoroso e vengono fuori le manfrine dei litigi. Succede così in 25 anni che faccio calcio. Abbiamo commesso degli errori e abbiamo perso la partita che non dovevamo perdere, però poi nel calcio ce ne sono tanti di risultati che hanno ribaltato qualsiasi logica. Si fanno le cose con grande professionalità, il presidente ha voluto darci una mano. Abbiamo lavorato in maniera corretta e ora vogliamo vincere con il Sassuolo intanto, poi pensiamo alle successive”.

Lo scudetto è ormai sfumato, proprio quando lo stesso Spalletti si era lasciato ingolosire:

“Ingolosito significa averci creduto? La squadra in alcuni momenti aveva fatto vedere di giocare un calcio fantastico e poi di avere reazioni altrettanto importanti dopo le sconfitte. Secondo me era il momento di tentare di spingere sul gas e di rendere partecipe la squadra sulla possibilità di lottare fino alla fine, poi non ce l’abbiamo fatta. Abbiamo perso qualche punto per strada e ci è successo più di una volta, bisogna rendersi conto della realtà senza però portare questa delusione a livello tale da far oscurare che siamo in piena lotta per la Champions dalla prima partita. Siamo stati sempre dentro al nostro obiettivo. La delusione di non aver partecipato fino alla fine ci resta e dispiace molto anche per i nostri sportivi che ci hanno sempre sostenuto fino all’ultima partita. Ad Empoli erano in 4mila. Mertens con Osimhen? Li valuto in maniera positiva, hanno fatto buone giocate. Mertens e Osimhen sono due calciatori problematici per le difese avversarie, però è chiaro che come ho detto l’ultima volta, sono anche io tifoso di Mertens, ma sono anche l’allenatore e devo pensare ad un equilibrio di squadra. Dentro la partita, quando ho detto che tecnicamente siamo stati bravi ad essere corti, c’è la situazione tattica che Mertens abbia altre caratteristiche. Dobbiamo tenere più palla per evitare le ripartenze. Domani possono rigiocare benissimo insieme, domani sarà scomoda perché il Sassuolo gioca bene a calcio e dipende molto da chi tiene la palla. Se la tengono loro, diventa difficile. Se la teniamo noi, sarà invertita, però possono giocare insieme”.

Il colpo d'occhio del Maradona sarà diverso rispetto alle ultime partite:

“Ci saranno oltre 20mila. Per quanto riguarda il rapporto col pubblico, non cambia nulla. Io non faccio molta vita mondana, ma si percepisce il grande amore nei nostri confronti. Quello che mi hanno manifestato dopo questa sconfitta, c’è sempre una reazione del tifoso dispiaciuto perché troppo innamorato di questa squadra e di questi colori. Mi auguro sempre di trovare un tifoso di questo genere e che reagisca  così nei miei momenti di difficoltà. Le altre squadre sembrano correre di più? Fa sempre parte di quello che è stato il discorso tattico che ho fatto prima. Quando sei in fase offensiva e rimani magari con un calciatore o due sopra la linea della palla e non sei bravo a gestire l’uomo contro uomo, all’occhio dello spettatore appare un momento difficile della preparazione della squadra. Non è così, è sempre una cosa tattica, se non hai equilibrio e le distanze giuste, devi essere bravo nella riaggressione. Noi facciamo un calcio offensivo e questo sappiamo fare. Bisogna difendersi dalla forza degli avversari. Non siamo meno in condizione degli avversari, lo dicono i dati in nostro possesso”.

Chiusura su Meret e sulle scelte di formazione:

“Meret sta come tutti quelli che commettono un errore. Non lo ha commesso soltanto pure io. L’ho commesso anche io chiedendogli di giocare sempre con i piedi, lui a volte vorrebbe buttarla più via. Secondo me il portiere, diventerà un calciatore di movimento, non è come dicono che il portiere debba solo parare, il portiere deve anche costruire. Diciamo che deve iniziare l’azione come fanno i difensori, non lo dico io, ma gli allenatori giovani ti vengono addosso e fanno uomo contro uomo. Non c’è possibilità di ricominciare l’azione in maniera facile, quindi è fondamentale la collaborazione del portiere. E’ una condizione che si allena e che si fa. Forse qualche calciatore doveva essere più vicino a Meret, quindi non ha sbagliato solo lui. Gli errori sono stati tanti. Potrebbe essere riscelto lui o giocare l’altro portiere. Demme? Sta bene, è convocato. E’ dentro nelle possibilità di essere scelto. E’ un calciatore che sa fare più cose, è un professionista eccezionale e un ragazzo intelligente. Ha delle qualità facili da individuare. Lui è uno che sa giocare la palla ed è uno molto rapido. Ci mette fisico e ci mette qualità. Può giocare sia mediano basso ma anche centrocampista e sa adattarsi in più zone del campo. E’ molto disponibile al sacrificio. È mancato Di Lorenzo è un calciatore importante, ha grande spessore, è uno che va nell’extra e nel super. Dà sempre il massimo e va alla ricerca di cose nuove. Trova da solo la soluzione. E’ un leader di questa squadra. Avercelo è differente. Domani bisogna valutare bene, anche se Zanoli ha fatto il suo e ha fatto vedere di essere in prospettiva un calciatore forte. Ha molte cose che somigliano a Di Lorenzo, ma ha bisogno di esperienza. Domani bisogna valutare bene la reazione di oggi, lui è andato bene, ma deciderà lui prima della partita. Deve sentirsi tranquillo di poterci stare. Ripartire con Mertens e Ospina? Per il momento dobbiamo fare un passo per volta e dobbiamo essere orientati a stringersi attorno al nostro obiettivo. Questa qualificazione è molto di più e dobbiamo pensare a questa. Quando eravamo primi, era il momento di poter parlare d’altro, ora è il momento di pensare alla Champions e sapere che domani sarà una partita difficile se non avremo un comportamento corretto. C’è la possibilità di essere qualificati e di salire sul pullman che porta al trofeo più bello del mondo”.


Tags: napoli sassuolo luciano spalletti

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