Spalletti sorride: si può solo migliorare e non chiedetegli se è da scudetto

Se una squadra che concede ancora diverse palle gol, che palesa qua e là qualche difettuccio e che ha fuori ancora giocatori importanti è prima in classifica (almeno per ora) e vanta uno score di 8 vittorie e 2 pareggi i motivi per sorridere sono tanti. Spalletti in pochi mesi è riuscito in un piccolo capolavoro con la sua Inter. L'ha presa per mano e l'ha fatta crescere. E se ovviamente la sua creatura non è ancora perfetta ma sicuramente perfettibile ecco il paradosso: il tecnico nerazzurro sa che può ancora tirar fuori molto e molto ancora da questo gruppo. E se quest'Inter cresce ancora, allora, sognare davvero di poter lottare (quantomeno) per lo scudetto non è impossibile. Il vantaggio di non giocare le coppe influisce molto, soprattutto perchè la rosa non è ampia e Spalletti vuol giocarsi tutte le sue carte senza fretta. Sa che ha risorse ancora inutilizzate (Cancelo ad esempio, ma anche il miglior Dalbert, lo stesso Santon che si è visto ieri, Brozovic che stava crescendo prima dell'infortunio ma anche Eder), sa che alcuni meccanismi col tempo miglioreranno e può guardare con ottimismo al futuro. Sul mancato turnover a Genova, impeccabile la spiegazione: “C'è da creare un'anima, per cui devi essere fortunato e noi lo siamo a fare delle scelte giuste all'inizio. Poi devi far sentire i giocatori titolari, quest'anno dovevamo riuscire a creare un nucleo”. Lui però resta umile, non si sente il “Ronaldo il Fenomeno” di questa Inter: “Io da giocatore correvo e basta, quando si giocava a calcio veramente mi dicevano di stare a casa. E' uno spettacolo stare con questi ragazzi, che arrivano tutti due ore e mezzo prima all'allenamento: questa è la mia fortuna". E aspetta una cosa. Che nessuno più gli chieda se questa Inter è da scudetto: "Fino a che me lo chiedete, vuol dire che non lo siamo. Dobbiamo giocare tante partite, tanti giocatori devono fare gli straordinari. Quello che è fondamentale è il discorso di calcio che vogliamo portare a casa; anche stasera, abbiamo preso due gol su due azioni. Noi dobbiamo guadagnarci pian piano la fiducia e l'atmosfera, dobbiamo puntellare molte cose".

Stefano Grandi