Spalletti si prende tutte le colpe e conferma ombre sul futuro

Un finale così agghiacciante non poteva immaginarlo neanche negli incubi peggiori. Luciano Spalletti fino a ieri continuava a ripetere di crederci, a giurare sull'impegno fino alla fine del suo Napoli ma dopo il crollo di Empoli (un punto in tre partite) è difficile trovare le parole. I sette minuti finale da film horror sono ancora negli occhi del tecnico che a Dazn a fine gara dice: "Prendo atto di quello che è accaduto, immaginarsi un finale così era difficile. Sono partite dove gli avversari continuano a lottare con l'intensità giusta, l'Empoli ha fatto così tutto l'anno. Noi nel finale abbiamo fatto errori che non dovevamo fare, abbiamo perso troppi palloni, la responsabilità resta mia. E' subentrato il timore, il resto lo hanno fatto gli avversari anche se era da tempo che non vincevano.  Sapevo che ci aspettava una squadra che aveva fame". Il Napoli è apparso umoralmente fragile: "Noi abbiamo determinate caratteristiche, dobbiamo stimolare il possesso palla per non andare a dover fare una cosa innaturale ovvero lottare e rincorrere gli avversari, quando la partita diventa una battaglia servirebbero qualità differenti da quelle che abbiamo"

"Non mi sembrava un livello insopportabile anche per giocatori che non hanno queste caratteristiche ma il responsabile resto io. Se la squadra non sa reagire... dovrebbe avere un atteggiamento consolidato in qualsiasi momento della partita, se ho trasferito male il mio lavoro è colpa mia. Noi dobbiamo lottare per lo scudetto, è stato riconosciuto da tutti che ne avevamo la possibilità non può esserci questo divario senza che io venga chiamato in causa. Il mio futuro? Non vi preoccupate di questo, non vi preoccupate di questo, sono valutazioni che si fanno a fine anno".