Spalletti rassegnati, a Napoli il portiere giocherà solo con le mani

"L'uscita dal basso con il portiere è il futuro. Dire il contrario è un messaggio sbagliato che si dà ai giovani. In futuro andrà a giocare anche fuori dalla lunetta dell'area di rigore. Nessuno vuole un portiere che non sappia giocare con i piedi. Per un gol preso da un errore con i piedi del portiere ne fai 10 perché cominci bene l'azione". Parole e musica di Luciano Spalletti. Solo poche settimane fa il tecnico del Napoli spiegava  a Sky perché a suo modo di vedere - e non solo - è necessario avere un portiere che (come Ospina o come Reina) sappia giocare anche con i piedi. E' vero che è ricca la casistica di gol presi (dal Napoli ma anche da varie Nazionali e squadre di club italiane e non) per la forzatura di voler far iniziare l'azione dai piedi di un portiere (da Radu a Donnarumma fino a Meret) ma per il tecnico di Certaldo è un dazio che si può anche pagare.

Peccato però che nel suo nuovo Napoli, con ogni probabilità, dovrà rassegnarsi a tornare all'antico. Il portiere para con le mani e stop o quasi. Con l'addio di Ospina e la promozione di Meret (che sta per prolungare per altri 5 anni a 1,5 milioni a stagione) viene meno il titolare capace di impostare da dietro ma anche la sua riserva sarà soprattutto un portiere bravo con le mani. Il Napoli sta per chiudere infatti con Sirigu, il 35enne ex Psg e Torino, che ha tantissime qualità (esperto e bravo tra i pali) ma non ha nelle sue caratteristiche principali quella di giocare con i piedi.