Spalletti fa chiarezza su spostamento data e risponde a Sarri e Allegri

E' qui la festa? A Napoli sì, a Castelvolturno no. Non ancora. Qui Spalletti non vuol sentire parlare di celebrazioni, di città impazzita, di bandiere e di striscioni. Per lui - come ha sempre ripetuto - lo scudetto è vinto solo quando lo certificherà l'aritmetica. Alla vigilia della gara con la Salernitana, e dopo giorni di polemiche per lo slittamento della gara, il tecnico azzurro dice

Sarri ha detto la tavola è stata apparecchiata per la nostra sconfitta: "Che devo dire? Non devo rispondere nè a lui nè ad Allegri per quello che ha detto dopo la nostra vittoria a Torino.  Noi non abbiamo affidato al prefetto e al fato quello che è stato il nostro campionato, né la nostra idea di gioco né la volontà di rendere felici le persone, come quelli che ci hanno atteso per ore in aereoporto. Noi come squadra non abbiamo fatto niente, anzi, abbiamo dovuto modificare il lavoro settimanale. Dobbiamo accettare questo che è dipeso dalla sicurezza".

Spalletti non si fida dei granata

Vincere per noi pure non sarà facile, Paulo Sousa è uno che lavora benissimo sul campo, il presidente Iervolino sta facendo un grande lavoro. Sappiamo che quello che è successo ha motivato di più i nostri avversari ma sappiamo cosa dobbiamo fare. Sono emozionato certo, qualche volta ho paura se penso a dove sono partito. Domani lo sarò ancora di più ma sono queste cose qui che si va a cercare, perché è bello viverle e ci sono cose da portare a casa. Questa è una sfida che va vinta.

"Ricordo la prima volta che parlai di Napoli in famiglia, i miei figli - che son grandicelli e con cui mi piace confrontarmi - dissero come se fossero stati in curva ad un gol di Maradona: 'babbo a Napoli non si può non andare'. Questa è una città energica, un po' folle, spesso dall'esterno si pensa che sia un po' teatrale e fatta di cose non reali ma secondo me è l'opposto...Poi ci sono stati allenatori e giocatori forti che hanno fatto un calcio magnifico, abbiamo solo una possibilità di uscirne gioiosi e contenti: anche dalle dichiarazioni di oggi mi sembra che se ne esca scontenti se non si vince. Il discorso è fare i punti necessari e poi si ragionerà d'altro, se si avvererà vedremo...ma i miei sono ragazzi perfetti per fare calcio. Sono umili, disponibili, pronti a dire qualcosa di loro, ne sono orgoglioso".

Il tecnico azzurro non si dice d'accordo sul fatto che manchi uno specialista sulle punizioni ("a Osimhen a Zielinski li abbiamo") e lancia infine un messaggio ai tifosi: "Bisogna saper vincere anche dopo la gara, nel divertirsi, nel comportamento, tutti domani avremo i figli in giro per la città e se qualcuno mette a rischio la partecipazione di altri a questa festa fa una cosa che non si può fare assolutamente, bisogna essere intelligenti e usare buon senso