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Spalletti e il rapporto con i capitani, Bertotto racconta la sua esperienza

15/02/2019 09:51

Spalletti e il rapporto con i capitani, Bertotto racconta la sua esperienza |  Sport e Vai

Con Totti è finita malissimo, con Icardi sta finendo quasi peggio. Possibile che Luciano Spalletti vada sempre in rottai con i suoi capitani? Sull'argomento il sito di Gianluca Di Marzio ha interpellato Valerio Bertotto, che per anni ha indossato la fascia capitano dell'Udinese allenata proprio da Spalletti: "è capitato più volte che ci trovassimo a confronto.  Una volta decisi di difendere i miei compagni Spalletti non voleva lo stereo nello spogliatoio, diceva che finivamo per deconcentrarci, mentre noi ormai eravamo abituati a tenerlo acceso. Raggiunti i 40 punti della quota-salvezza, presi io lo stereo e mi occupai di sistemarlo sopra il mio armadietto e accenderlo. Lui se la prese e mi sgridò di fronte a tutti. Anche in quel caso riuscimmo a ricomporre tutto, come era già successo diverse volte per via di alcuni eventi in campo”. E allora ci si chiede: cosa c’è che non va tra Spalletti e i suoi capitani? "Guardo quello che succede ed è evidente che c’è qualcosa che non funziona. Quello che Spalletti chiede a un capitano non è poi così eccezionale, ma ci sono alcuni presupposti dai quali dubito che voglia prescindere. Luciano ama gli uomini veri, quelli che preferiscono parlare sul campo e mantenere un profilo basso fuori. Al di là di questo, la figura del leader è legata a una serie di valori fondamentali: bisogna essere responsabili prima di sé stessi e poi dell’intero gruppo, evitare commenti fuori luogo e situazioni imbarazzanti. Certo, quando vedi il “mi piace” di Brozovic alla notizia del cambio di capitano, due domande te le fai: è risaputo che basta un clic per scatenare un putiferio, i calciatori devono fare attenzione a queste cose. È chiaro che la decisione non si stata soltanto di Spalletti, la società ci avrà pensato bene prima di agire in questo modo. Credo che i problemi di Luciano con Mauro e Francesco prescindano dalla visibilità mediatica dei giocatori. Indubbiamente, per Roma e Inter loro hanno rivestito a lungo il ruolo di uomini-immagine della squadra, ma Spalletti non dà peso a queste cose”. La scelta di Handanovic lo dimostra: “Conosco Samir da quando era un ragazzino e, a parte il fatto che è fortissimo, se sta ancora all’Inter è perché è un professionista esemplare, dotato di grandi valori a livello umano. Sarà pure un tipo taciturno, ma ognuno sa essere leader a modo suo. Credo che adesso l’Inter sia in buone mani”.


Tags: totti spalletti Icardi

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