Spalletti, bastone e carota per Kvara: ecco l'ultima frecciata

E' diventata quasi una crociata quella di Luciano Spalletti con Kvaratskhelia. Il tecnico del Napoli, sia chiaro, stravede per il georgiano, lo considera un potenziale top-player ma gli chiede sempre di più e ad ogni conferenza, come un orologio svizzero, nel fargli i complimenti per le sue giocate riserva sempre qualche tirata di orecchie al giocatore. E' così dai tempi del ritiro a Dimaro e continua ad essere così dopo ogni partita. O perché gli chiede di coprire di più o perchè gli chiede di dribblare di meno e di non stancarsi troppo o perché gli chiede di passare a un compagno.

Ieri, dopo il 4-1 del Napoli alla Cremonese, altro siparietto. Dice Spalletti

"Il terzo gol è merito di Kvaratskhelia, questo gol va dato a lui. Perchè così forse finalmente capisce che è uguale come se l'avesse fatto lui quando fa fare gol così. Quello che ha fatto con Lozano gli sarà restituito".

Poi però lo difende sul rigore, ritenuto dal tecnico della Cremonese Alvini "un mezzo rigore" e si arrabbia:

"Per come abbiamo visto il rigore dalla panchina dico che è rigore, se bisogna fare questo giochino allora devo mostrare lo stinco di Mario Rui a inizio azione. A Kvara sono state messe le mani addosso per tutta la partita e ha ricevuto anche qualche comportamento che non si fa, forse perché deve ancora entrare in confidenza con il nostro calcio e il nostro modo di comportarsi in campo, così non si fa. Poi la partita è scorsa su dei binari corretti, ma all'inizio c'erano continue perdite di tempo, a rinviare ci volevano 25 secondi... Sono situazioni che il calcio moderno ha sorpassato"