Spalletti all'università: le parole su scudetto, errori commessi e umore

Luciano Spalletti professore per un giorno all'Università Federico II di Napoli nell'ambito del progetto 'Lo sport in Accademia'. Il tecnico partenopeo ha risposto alle domande degli studenti soffermandosi in particolare sul ruolo dell'allenatore. Fondamentale la premessa, effettuata con un sorriso: "Capirete che il mio umore non sia dei migliori dopo la sconfitta di domenica". 

Prima domanda sullo scudetto:

"Perdere di vista l'obiettivo scudetto? A noi è successo come in Toscana quando c'è la nebbia: è lì e ci disturba la vista, ma poi scompare e torniamo a vederlo. Fondamentali nella vita sono le scelte, le decisioni, soprattutto per quanto riguarda il mio ruolo di allenatore. Cerco sempre di tirar fuori le decisioni migliori, dalla formazione alle tattiche. In tutti gli ambiti c'è qualcuno che decide, dalle riunioni di condominio al Vangelo".

Quindi su come comportarsi in caso di errore un calciatore:

"Quando qualcuno sbaglia si deve essere bravi ad analizzare l'episodio, non il calciatore nell'episodio. C'è bisogno di sensibilità, mantenendo un buon rapporto e usando le frasi corrette. Non si può vincere sempre, qualche volta puoi perdere: a dare soddisfazione è l'impegno, il lavoro".

Infine sul rapporto coi collaboratori:

"Voglio un calcio in cui si va per meriti. Ho sette collaboratori, compreso Santoro che ho preso dal Napoli, una persona con grande umanità e con cui ho un bel rapporto. È quello che porta gli uffici in campo e l'area di rigore dentro gli uffici. Proprio per questo ha la fiducia di tutti. Mi fido dei miei collaboratori e spero sempre che loro prendano il mio posto, soprattutto se sono bravi".