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Simoni: Faccio fatica a capire Spalletti, Simeone è il top

22/01/2019 09:24

Simoni: Faccio fatica a capire Spalletti, Simeone è il top |  Sport e Vai

Ottant'anni festegguati con l'entusiasmo di un ragazzo. Ricorrenza speciale per Gigi Simoni che in carriera ha ottenuto tante soddisfazioni ma anche tante amarezze. Tutti però gli sono rimasti sempre legati, dai tifosi della Lazio (Baglioni gli regalò una medaglietta d’oro quando Simoni lasciò la Lazio. C’è la data, 12-6-1986, con la dedica: “Per un amico che partendo non se ne va, un ricordo di una bella amicizia nata a Roma e mai interrotta”) a Inter e Napoli. “Il primo amore è stato il Grande Torino che ho visto da bambino con mio papà - dice in una lunga intervista alla Gazzetta -  Poi ho giocato nel Toro con Meroni, quando ci chiamavano “i Luigi d’oro” e per questo seguo con simpatia il Torino, anche perché Cairo è sempre stato molto affettuoso con me. Il vero tifo, però, è per l’Inter, il grande amore professionale. E per tutti i tifosi io sono sempre l’allenatore dell’Inter. Non mi aspettavo di essere esonerato. Moratti, però, ha riconosciuto di avere sbagliato e adesso abbiamo un ottimo rapporto, perché è davvero una persona splendida. A Natale mi ha mandato un panettone enorme, con gli auguri”.Il ricordo più bello è la coppa Uefa ma: “Solo a livello sportivo, perché io scappai negli spogliatoi amareggiato per le voci che circolavano sul possibile arrivo di Zaccheroni. E infatti non ci sono nelle foto dei festeggiamenti. A livello personale, invece, il ricordo più bello è l’ovazione ricevuta dai tifosi di San Siro, tutti in piedi ad applaudirmi, quando sono tornato la prima volta sulla panchina del Piacenza. Moratti mi ha detto che nessun altro è stato accolto così”. Non ha ancora smaltito la rabbia per quel rigore non fischiato da Ceccarini a Ronaldo: “È una ferita che rimarrà sempre, anche perché Ceccarini ripete che aveva visto giusto, quando ci siamo trovati a qualche cerimonia io l’ho salutato e lui ha fatto finta di non riconoscermi”. Ronaldo… è stato il più forte che ho allenato. Conservo ancora la sua maglia sporca di fango, dopo la doppietta a Mosca. Ma non dimentico West, che mi manda ancora tartarughine in legno. Spero ci voglia poco per rivedere un'Inter da scudetto, perché per adesso è ancora una squadra che può vincere con chiunque, perdere con chiunque e fare solo un punto in due partite contro il Sassuolo. Spalletti? E' un buon allenatore, ma a volte faccio fatica a capirlo. Simeone sarebbe l’ideale, è di un’altra categoria. L’ho avuto come giocatore e in un quaderno aveva già gli appunti sui metodi di lavoro di tutti i suoi allenatori. Mai visto uno così”.
 


Tags: ronaldo spalletti simoni

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