Simeone: Sono finalmente uscito dall'ombra di papà, pronto a batterlo

La stagione è iniziata bene per lui, visto che Garcia gli sta dando sempre spazio anche se a partita in corso ("Devo farmi trovare sempre pronto, aspettando il momento in cui io mister avrà bisogno di me. Non mi sento sminuiti da gregario, ognuno di noi ha il suo ruolo nel gruppo") ma Giovanni Simeone è contento a prescindere. L'attaccante argentino si confessa a La Repubblica e dice

"Trionfare qui da argentino è stato davvero speciale. Ho sgomitato nel calcio per un decennio, so come vanno le cose. Mai arrendersi. Ormai ho la mia identità, sono entusiasta di essere soprannominato Cholito, dopo circa dieci anni di carriera. Non è stato agevole tuttavia uscire dall'ombra di mio padre, mi sentivo costantemente sotto analisi all'inizio del mio percorso. Poi però ho accettato questo aspetto e sono andato avanti. A Lo scudetto con il Napoli ha rappresentato il frutto dei miei sacrifici negli anni".

Sul sorteggio Champions dice:

"Non mi è ancora capitato di sfidare mio papà in questa competizione. Sento che ci toccherà una squadra spagnola, forse davvero l'Atletico Madrid di mio padre. Se dovessimo incontrarlo, farò di tutto per batterlo. Il tatuaggio Champions? Ho sempre creduto in me stesso, speravo di raggiungere questi livelli. A 13 anni ho chiesto il tatuaggio ai miei genitori, volevo tatuarmi il simbolo della Champions come Eto'o. Ho giocato questa competizione l'anno scorso, ed ho anche segnato un gol al Liverpool. Un nuovo cerchio della mia vita il quale si è chiuso felicemente".