21/02/2023 18:42
Intervenuto ai microfoni dell'ANSA a margine della conferenza stampa tenutasi in occasione del Premio Bearzot organizzato dall'US Acli, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, non ha utilizzato mezzi termini, soffermandosi sul momento del calcio italiano e di come sia necessario un intervento di rottura, capace di dare il via a un modo di fare e intendere il calcio tutto nuovo.
Come riportato dall'ANSA, parlando della crisi del movimento giovanile in Italia, Gravina ha spiegato:
Non sono preoccupato dall'esistenza del talento, ma del fatto che il talento non incontra mai l'opportunità. Aumentare il numero di italiani in rosa? L'obbligo non è in linea con il mio modo di pensare. Di sicuro, però, la formula 4+4 (4 giocatori di formazione nel vivaio del club e altri 4 formati nella federazione, ndr) la ritengo bassa. Dovremmo lavorare su un graduale aumento. Può essere una soluzione, ma non l'unica.
Sulla riforma, Gravina ha aggiunto:
Stiamo lavorando, ma non è un problema di B2 o di nuove categorie. Il problema è la cultura del mondo del calcio. Sono preoccupato dalle condizioni generali, dobbiamo uscire dalla stagnazione. Il calcio non ha bisogno più di processi ordinari, ma di imprenditorialità. Serve un momento di rottura. Pensiamo al singolo bando, all'emendamento, ma il calcio ha bisogno di una imprenditorialità di rottura. Serve un elettroshock.