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Se Icardi non segna più che succede? Più che un difensore serve una punta

31/12/2017 11:40

Se Icardi non segna più che succede? Più che un difensore serve una punta |  Sport e Vai

Era solo il 3 dicembre scorso: l'Inter aveva travolto il Chievo per 5-0 e il presente e il futuro nerazzurro sembravano senza confini: Icardi – a segno anche quel giorno – sembrava una mitragliatrice dalla ricarica interminabile e Perisic – che segnò una tripletta – la sua spalla implacabile. A turno arrivavano anche i gol più inattesi, da Borja Valero a Skriniar, e la macchina di Spalletti appariva migliorabile ma già inaspettatamente pronta per lottare per i primissimi posti. E poi che è successo? I numeri sono impietosi, da quel giorno in meno di un mese intero è arrivato un solo gol (inutile ai fini del risultato) in 6 partite (delle quali due, contro Pordenone e Milan, durate 120'). Quello dell'Inter è diventato il quarto miglior attacco della Serie A con 34 gol realizzati e il trend è a dir poco preoccupante. Perchè se è vero che in difesa manca un altro tassello, che a centrocampo manca un trequartista, la lacuna principale di quest'Inter è che se non segna Icardi diventa dura. Di Candreva si ricorda la corsa, i cross, la costanza (e purtroppo anche qualche gesto da dimenticare come lo sputo e l'insulto di ieri), di Borja la geometria, di Vecino l'impegno e la duttilità (anche se il suo rendimento è in calo) e così via, ma i gol? Da Eder non ne arrivano, ormai s'è capito. E intanto l'usura si fa sentire, perchè quei titolarissimi che hanno fatto la fortuna di Spalletti fino a inizio dicembre, comimciano ad accusare la fatica com'è logico che sia. La media dei minuti giocati dai "titolari" è superiore ai 1500 minuti, mentre quella di coloro chiamati a sostituirli si aggira intorno ai 350'. Uno squilibrio evidente. Lo 0-0 con la Lazio può però essere un punto di partenza, visto che non perdere gli scontri diretti dove continua ad essere imbattuta ed avvantaggiata sarà fondamentale. In fin dei conti l'Inter non faceva così tanti punti al giro di boa dalla stagione 2009/10, quella del Triplete. Allora furono 45 e la squadra chiuse in testa il girone d'andata, vincendo poi lo scudetto. Da allora sempre sotto i 40, anche nella stagione 15/16 (39 punti) nella quale l'avvio con Mancini era stato molto simile. La proiezione di 82 punti a fine campionato, inimmaginabile ad inizio stagione, è indice di una squadra che nonostante la flessione dell'ultimo mese ha raggiunto standard in termini di prestazioni e numeri che mancavano dai tempi d'oro. E Spalletti ne è consapevole, come dichiarato al termine di Inter-Lazio: "Abbiamo 41 punti e allora siamo una squadra di valore. Firmerei per farne altri 41? Probabilmente sì, 41 punti sono tanti, ma prima bisogna farli”.Per farli, o per superarli, serve però un altro bomber che dia il cambio a Maurito. Subito, possibilmente.

 

Stefano Grandi

 


Tags: inter spalletti Icardi

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