Scoppia Gattuso-mania, anche la Nazionale pensa a Ringhio

Un azzardo pochi mesi fa, una scommessa qualche settimana fa, una certezza oggi. In poche mosse Gennaro Gattuso ha prima sorpreso, poi stupito ed ora è diventato un coach appetito e lodato da tutti. Chiamatela pure Gattuso-mania. I suoi ex compagni di squadra e di nazionale hanno ammesso di essere rimasti a dir poco meravigliati dai suoi progressi come allenatore, da Del Piero ad Abidal il mondo del pallone da giorni non fa che tessere le lodi di Ringhio. E mentre Fassone se lo gode (“merito di Mirabelli, sta facendo grandi cose, se continua così non possiamo lasciarcelo scappare”) arriva addirittura una mezza candidatura per la panchina della Nazionale. Il commissario Fabbricini ha parlato di lui come “un nome spendibile”. Non fosse lui, ci sarebbe da perdere la testa e cominciare a lievitare ma Gattuso è fatto di altra pasta. Lui ha il Milan nel sangue e se poco fa rimandava ogni discorso sul contratto (“non sarò mai un problema per il Milan, posso aspettare una loro risposta anche fino al 31 agosto”) c'è da scommettere che l'onda di elogi non gli farà montare la testa. Perchè lì, nella testa, c'è solo la coppa Italia di domani e poi il derby di domenica e poi tutto il percorso – Arsenal compreso – che vuol fare assieme alla sua creatura. Del resto il suo passato è freschissimo ed è fatto di pane duro ed esoneri come tecnico. Anche se lui rivendica con orgoglio le cose buone fatte anche a Palermo e Pisa: “Perchè forse la Serie B e la C sono meno seguite, però prima di venire qua al Milan volevo rimanere io a casa, ma c'era più di una squadra di Serie B che mi aveva chiamato, in questi anni qualcuno che nel mondo del calcio mi apprezzava c'era. Perchè se no non ti propongono le panchine. A me siccome non mi manca nulla, questo lavoro lo voglio fare perchè mi piace. Se toccavo con mano in questi 4 anni che non ero capace e non sapevo fare nulla, me ne stavo a casa. Abbiamo lavorato in questi anni, a tratti anche bene, e adesso dobbiamo migliorare. E so in quali aspetti, sia io che il mio staff". Uniltà (“studio gli altri allenatori, ce ne sono tanti bravissimi ed applico anche le loro idee, da Giampaolo ad esempio ho fatto tanti copia-e-incolla”), professionalità negli allenamenti, carica emotiva, idee e lavoro. Una ricetta che paga. La Gattuso-mania è appena iniziata...

Stefano Grandi