15/09/2022 09:45
Si sofferma soprattutto su Juventus e Milan - dopo le gare di Champions - Mario Sconcerti nel suo editoriale per il Corriere della Sera. Questi i passaggi principali
Ad alti livelli la Juve non c'è. Fa quasi male vedere l'approssimazione messa insieme da grandi giocatori arrivati al confine con se stessi. Il Benfica è un'ottima squadra, ma non ha fenomeni. Ma la Juve oggi semplicemente non c'è. Il mercato è stato confuso, la Juve ha chiuso con oltre 100 milioni di attivo. Credo sia questa la grande differenza con la storia, l'improvvisa normalità di tutto l'ambiente, economico e tecnico. La Juve non trova più la sua differenza. Il Benfica sapeva a mente la sua lezione, la Juve non aveva lezioni da restituire. È confuso anche Allegri, il suo calcio gli scorre davanti con noia. Non è da lui.
Nel Milan hanno deciso le accelerazioni di Leao quando è entrato in partita, la precisione antica di Giroud, centravanti di altri tempi, e la diversità di moto di Brahim Diaz che ha limitato Misic, il regista degli altri, e creato alcuni movimenti che per il Milan sono spesso incompleti. Bennacer ha retto il gioco quasi da solo lasciando a Tonali il compito di uomo vagante. È stato un dominio calmo, nel momento in cui rischiava di diventare affannoso è arrivato il rigore. Potrebbe essere difficile al ritorno