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Sconcerti: Quanto si chiede ai calciatori è roba barbara, da Medioevo

06/05/2020 10:31

Sconcerti: Quanto si chiede ai calciatori è roba barbara, da Medioevo |  Sport e Vai

Mario Sconcerti alza la voce sulle prime indiscrezioni del protocollo per la ripresa del calcio. L'editorialista del Corriere della sera scrive: "Non c’è niente di sbagliato nel calcio che vuole ricominciare... A essere sbagliato non è il calcio, sono le condizioni in cui lo si mette. Avete capito cosa si chiede ai giocatori, alle squadre, al personale di servizio? Di rimanere reclusi in alberghi per due mesi, da giugno a settembre se si fanno le Coppe. Di lasciare i ritiri solo per entrare negli stadi e gli stadi per entrare nei ritiri, sempre gli stessi. Ai calciatori si chiede di non vedere nessun familiare né qualunque tipo di congiunto, rimanendo lontani uno dall’altro anche nella stessa squadra, anche quando si mangia, si dorme o si cerca di distrarsi. Si chiede di giocare senza pubblico, di finire la partita, andare ad allenarsi e poi ricominciare ad aspettare la partita. Sempre da soli. Anche se non ci fosse esposizione al virus, che invece naturalmente c’è, sarebbe una cosa poco dignitosa, abbastanza barbara, molto più che medioevale. Il Medioevo era già tempo di monasteri e biblioteche, di comuni, perfino di un’idea di Stato. Qui si tratta di individui che restano reclusi per mesi e ne escono due-tre volte a settimana per andare a divertire un pubblico che non li ha chiesti".


Tags: coppe calciatori sconcerti

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