09/09/2021 10:02
Mario Sconcerti analizza sulle colonne del Corriere della Sera la prestazione dell'Italia contro la Lituania e ammette di essere rimasto profondamente sorpreso - eufemismo - dall'atteggiamento di molti azzurri prima della partita: un fuggi-fuggi così generalizzato, proprio alla vigilia di quello che doveva - e forse lo è stato - essere un match cruciale nella corsa al Mondiale 2022, non si era davvero mai vista.
Scrive il giornalista:
“Gli esperimenti, o le emergenze, hanno valore quando le condizioni sono al tuo livello. Se c’è troppa differenza si scade nell’allenamento. Fa bene al morale, ma non dice niente di serio sullo stato di salute. Sono analgesici: va via il dolore, non il problema. Kean e Raspadori sono attaccanti sicuri, la domanda è se siano il futuro o il presente. Dalla loro parte c’è una realtà che si allarga: il presente manca, quindi il loro futuro è quasi un obbligo”.
Quindi sulla diaspora dei big prima della partita:
“C’è comunque un’evoluzione nel gruppo di Mancini. Dieci giocatori che tornano a casa infortunati dopo due partite non li ho mai sentiti. Si è sempre combattuto per restare fino all’ultimo minuto con la Nazionale, adesso si scappa in fretta. Forse qualcosa deve rivedere anche Mancini nel suo modo di fare il conduttore. Sembra più inqueto, fuori dalla vecchia razza. Non sono malattie, sono piccoli sintomi. Ma è come se fosse diminuita l’allegria di tutti”.