Sconcerti inventa l'ultimo paragone per Raspadori

Per qualcuno somiglia a Tevez, per altri ad Aguero, per altri ancora a Paolo Rossi. Si sprecano i paragoni per Giacomo Raspadori, a segno anche ieri con l'Italia contro l'Ungheria. L'ultimo parallelismo, forse il più forzato, lo trova Mario Sconcerti. L'editorialista del Corriere della Sera, nel commentare la partita di ieri, scrive

Ci sono forse due realtà dietro questi ottimi risultati dell’Italia a inizio autunno. La prima è che la squadra ha ritrovato certamente personalità e disponibilità alla corsa, oltre a un giovane cannoniere, Raspadori, che assomiglia un po’ a Del Piero, sia pure valutando da una debita distanza. La seconda è che la stagione è sconosciuta, chi va ai Mondiali ha guardato con grande sospetto queste strane partite di Nations League destinate a essere cancellate dalla marea del prossimo evento. C’è stata partita finché Raspadori non ha sbloccato il risultato, finché l’Ungheria ha potuto giocare il suo calcio di rimessa. C’è stato poi un finale sopra le righe che ha inorgoglito soprattutto Donnarumma, bravo tra i pali, ma destinato a negarsi qualunque uscita alta per una psicologia privata che lo sta cambiando.