Scommesse, Gravina spiega pene soft per Fagioli e Tonali: è bufera

Sette mesi di squalifica, lo stipendio salvo, la possibilità di allenarsi con la prima squadra pure: a conti fatti a Fagioli è andata di lusso e lo stesso potrebbe accadere per Tonali, l'altro grande protagonista dello scandalo scommesse che, a quanto risulta, potrebbe patteggiare a breve con la Procura FIGC. In tanti non hanno nascosto la propria indignazione sui social, ma il presidente della FIGC Gravina è convinto che il buonismo alla fine si rivelerà la mossa migliore. Ecco il perché delle pene soft:

Ho la sensazione che stiamo giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani e io ho il dovere, come padre e come nonno, di difendere anche la dignità di tanti ragazzi italiani che in questo momento stanno diventando carne da macello a livello di comunicazione diffusa e non particolarmente onesta. Dobbiamo tutelare l’integrità morale, ma anche accompagnare questi giovani nel loro processo di crescita. Per questo le nostre sanzioni sulle scommesse prevedono anche e per la prima volta l’opportunità di un recupero. Noi comunque questi ragazzi non li abbandoneremo mai.

Inutile sottolineare come le parole di Gravina non solo non abbiano rasserenato gli animi, ma abbiano addirittura esacerbato la situazione sul web, con tantissimi appassionati ancor più indignati di prima.